Hey country boy
What are you sad about
Everyday you make the sun come out
Even in the pouring rain
Ill come to see you
And Ill save you, Ill save you
I ragazzi del nord non invecchiano mai !!!
Provare per credere Mr Tim Burgess e soci, quarantenni intrappolati in corpi di eterni ragazzini. Le immagini del gruppo agli esordi (un qualisiasi video del periodo baggy) sovrapposte con i più recenti contributi youtube direttamente dal Frequency Festival 2008 sono la prova inconfutabile di come per i Charlatans il tempo sembra essere immobile.
Musicalmente poi l’ulteriore conferma di questa natura da intramontabili evergreen arriva dal recente “You Cross My Path” unanimemente indicato come il miglior disco della band dai tempi dello storico “Some Friendly”.
Pozioni ‘stupefacenti’ di eterna giovinezza, pelle dura da ragazzi del nord, un intramontabile ottimismo, Tim Burgess a 360 ° gradi sulla sua vita da ‘ciarlatano’.
Ciao Tim, partiamo dall’ultimo disco.
Durante la lavorazione di “You Cross My Path” avete mai avuto l’impressione di realizzare un così ottimo album? Insomma si parla di questo disco come il vostro migliore dai tempi di “Tellin’ Stories” e come uno dei più apprezzati del 2008.
Mi sono impegnato molto per rendere “You Cross My Path” un album diretto e definitivo.
Ma sono comunque orgoglioso di tutti i dischi che abbiamo fatto.
“You Cross My Path”, “Tellin’ Stories”, “The Charlatans” e “Some Friendly” sono tra i miei favoriti.
Troviamo molte tracce di New Order (in particolare il period “Republic”) in “You Cross My Path”. Sei d’accordo? Pensi che i New Order e la new-wave degli anni 80 abbiano avuto sui Charlatans più influenza ora che nel passato?
Concordo con l’accostamento ai New Order anche se sono sempre stato più interessato al periodo “Power Corruption & Lies”.
Come fonte di ispirazione e suggerimenti ho rispolverato anche la mia vecchia collezione di dischi Norther Post-Punk come “Always Now” dei Section 25 e “Project Phase 2” dei Royal Family and the Poor.
La musica è stata ispirata da questi dischi in aggiunta a spruzzate di euro synth pop, mentre le liriche vengono dal passato e dal presente, sono personali e immaginarie.
La scelta di realizzare “You Cross My Path” via free-download sul sito della stazione radio XFM prima che con la consueta modalità “‘fisica’ è stata dettata dalle stesse motivazioni di band come Radiohead e Nine Inch Nails oppure ci sono altre ragioni?
E’ incredibile che 3 differenti band abbiano intrapreso la stessa scelta nell’arco di 3 mesi.
Coincidenze come queste sono piuttosto rare, ma penso che noi tutti lo abbiamo fatto per differenti ragioni.
Non pensi che realiazzare un album gratuitamente sul sito possa indurre le persone ad un approccio superficiale? Quale è stata la reazione dei vostri fans?
Mp3 e cd sono due mercati completamenti diversi. I nostri fans della vecchia guardia volevano un supporto fisico mentre ai più giovani interessava che il disco fosse nei loro ipod.
Io volevo solo fare un album da destinare a più persone possibili, senza compromessi.
Gli Stone Roses si sono sciolti; Happy Mondays e Inspiral Carpets solo recentemente hanno ripreso a suonare insieme. Invece voi non avete mai abbandonato la scena del 1990. Quanto è difficile rimanere insieme per così tanto tempo, soprattutto considerando i problemi che avete dovuto affrontare.
Abbiamo sempre superato i nostri problemi come una famiglia unita!!!
La ragione per la quale siamo ancora insieme è da ricercare nel fatto che siamo ossessionati dalla musica.
Nel 2009 quale sono le tue sensazioni in merito alla scena di Madchester? Te ne sei mai sentito parte?
Mi sento parte della scena perchè sono nato a Salford, Greater Manchester, e sono orgoglioso di provenire da lì.
Come fan e conoscitore di musica sono sempre stato sospettoso delle scene musicali, e per questo motivo inizialmente me ne sono distanziato. Ora invece mi sento a mio agio, mi piace guardami indietro.
Guardando indietro alla scena di madchester, come consideri l’influenza della cultura rave sulla musica di quel periodio? Pensi che senza alcohol, ectasy, ed eccessi di vario genere avremmo potuto avere quel tipo di musica?
Beh, come regolare frequentatore della Hacienda lo posso affermare senza esitazioni…. NO !!!
Recentemente abbiamo visto suonare dal vivo I Charlatans, I Primal Scream, Ian Brown, I Verve, I James, tutte band che hanno iniziato la loro avventura nei primi anni ’90. Per quello che abbiamo visto e sentito possiamo affermare che questa generazione di musicisti è in perfetta forma, come se non sentisse il passare del tempo.
A nord siamo forti e tosti e abbiamo la pelle dura. Siamo cresciuti in case popolari, palazzoni, strane periferie, siamo difficili da buttare giù. Se penso a me, ad Ashcroft, Mani, Jim Glennie, “Papa” Brown, mi rendo conto che siamo gente fatta di ferro.
Una delle cose a cui sono più affezionato dei mie anni 90 musicali è l’intro di hammond di “The Only One I Know”. Ti ricordi in quali circostanze è nato questo riff?
Dobbiamo molto del merito del nostro primo album a Rob Collins, il nostro primo tastierista scomparso in circostanze tristi e sfortunate.
Era un genio, un genio tormentato che nella fase iniziale ci ha regalato una preziosa individualità .
Un’intera generazione è cresciuta con album come “Some Friendly”, “Tellin Stories”, “Between 10th And 11th”. Questi ragazzi, ora trentenni, considerano canzoni come “The Only One I Know”, “Weirdo”, “Then”, “North Country Boy” e molte altre autentici classici della loro giovinezza. Secondo me questo basta per considerare i Charlatans come una delle band più influenti degli anni ’90.
Grazie !!!
L’anno scorso in alcune interviste hai detto che “You Cross My Path” potrebbe essere il vostro ultimo album.
L’ho scritto come se fosse l’ultimo”…ma hey! Chi può dirlo?
In un’altra intervista hai detto che Alan McGee è stato determinante nel tuo allontanamento da droghe e alcohol. Suppongo che tu e Alan siate buoni amici. Come giudichi il suo operato come talent-scout e manager?
Alan era totalmente astemio, così ho pensato che anche per me fosse importante essere pulito.
E’ stato più l’idea di essere forte mentalmente che mi ha ispirato a mollare le droghe.
Alan non è più il nostro manager ma io ho comunque abbandonato droghe e alcohol.
Per quanto lui abbia un grande talento, eravamo un team, abbiamo fatto tutto insieme.
Come è stata l’esperienza di un album solista (“I Believe” 2003) ?
Pensi di ripeterla in fututo?
L’esperienza di un album solista è stata molto interessante.
Adesso sto continuando a lavorare a progetti personali e a progetti con altri artisti.
Vedi tra le attuali giovani band inglesi qualche progetto che avrebbe potuto avere fortuna nel period britp-pop e madchester? Per quali di queste prevedi un buon futuro?
Si Horrors, Klaxons, Hatcham Social. Sono tutti miei amici.
Tirando un bilancio della tua vita da Charlatans, c’è qualcosa che non rifaresti?
Phew !!!! Ci sono molte cose che non rifarei, ma questa è la vita, un continuo inventare trappole dove cadere. Effettivamente noi stessi ne abbiamo create, ma dopo tutto siamo qui, ammaccati e contusi ma sempre con un ottimismo difficile da abbattere. La società prova ad eliminarti, renderti più debole, ma i Charlatans continuano a lottare per realizzare buona musica con interessanti liriche, per lungo tempo.