Dopo aver meso sotto contratto Oceansize e …Trail Of Dead, la Superball questa volta scommette su talenti di casa con gli Amber Light, formazione teutonica adoratrice di un rock alternativo ad alto potenziale radiofonico.
Sfruttando le interdigitazioni tra corde, percussioni e pianoforte, “Play” spazia lungo tutto il fronte d’attacco, alternando episodi più intensi (“Fire Walk with Me”) ad altri meno frenetici (“The Deep Twist”) senza sacrificare troppo la qualità messa in campo. In alcune occasioni capita di ascoltare un sottile retrogusto progressivo (l’introduttoria “Moody” e la successiva “All Over Soon”) che ben presto lascia il campo per un approccio pop, sicuramente più immediato ma piuttosto superficiale nei contenuti. Verso la conclusione troviamo le tracce più solide, dalla coinvolgente “Play” alle dilatazioni sferraglianti di “No Love Lost”, che risollevano le sorti dell’album.
Senza strafare gli Amber Light hanno messo insieme un disco che intrattiene per quasi cinquanta minuti, lasciando tuttavia l’impressione di aver perso l’occasione di sviluppare un suono più personale e meno uniformato alle logiche di mercato.
2. All Over Soon
3. Waste
4. Drake
5. Never Fade Out
6. The Deep Twist
7. Fire Walk With Me
8. Still Going Nowhere
9. Does It Ever Get Better
10. Play
11. No Love Lost
12. … And Then It Stopped Raining