Continua la trionfale marcia della ReddArmy all’interno del panorama hip-hop italiano: la giovane label friulana può contare su un rooster non troppo ampio, ma decisamente di qualità e quasi tutto appartenente alla stessa zona geografica. Nuova uscita è l’esordio dei Carnicats, tre mc (Doro Jgat, Dek “ill Ceesa” e G.I. Joe) e un dj (Dee-J Deo) già protagonisti di vari festival (come il Liet Lavlut in Svezia dedicato alle minoranze linguistiche in cui si sono classificati terzi): il disco omonimo presenta dodici tracce (mixate da Irko, veterano del sound, giunto a collaborare con gente del calibro di Kayne West), il battito è spesso essenziale, ma non mancano momenti più soul ricchi di emozione; non siamo sulle coordinate electro di Railster nè su quelle funky rigorosamente live di Mole (due dei campioni dell’etichetta), ma il risultato finale cambia di poco.
Poche volte capita di trovarsi tra le mani un album che già dall’ “Intro” stupisce: un beat scuro gestito con sapienza e liriche che anticipano i temi trattati nel resto del disco introducono la traccia omonima, primo singolo (con annesso video) e manifesto artistico dal mood trascinante ed inquieto.
I pezzi dal mood più black sono forse le vette dell’album e per averne la conferma basta citare quella perla r’n’b che risponde al titolo di “Lei” con la partecipazione di SoulDavid; invece non convincono appieno le derive in levare di “Rose Nere” (inno per qualsiasi fumatore di droghe leggere), mentre “Lacrime” ci riprova e raddrizza il tiro.
Non mancano neppure istanze più consciuos, in cui i nostri felini ricordano i romani Assalti Frontali, e sono le ottime ed incazzate “Potere Alla Parola” e soprattutto la risentita e senza peli sulla lingua “Accadde Domani” in cui la base si fa un poco più elettronica con un’efficacia rara. Altrove i testi si fanno più giocosi ed ironici: è il caso de “La rivincita Di Bruto” in cui i nostri si fanno portavoce del nemico di Braccio Di Ferro sopra un tappeto grasso semplicemente geniale.
Un’ultima citazione vogliamo dedicarla a “Mai Più Soli”, storia di metropolitani cuori solitari impreziosita dagli interventi di Mole (ehi Moletti, quando distribuivano il carisma tu eri in prima fila, uomo), in cui hip-hop e soul convivono come poche altre volte in Italia è capitato.
Ventitrè anni di media per i Gatti Dalla Carnia, ma una maturità e una voglia di sperimentare che li pone sulla scena come uno dei fari di salvezza per l’hip-hop italiano: dunque disco consigliato (e, non ci stancheremo mai di ripeterlo, fate pure un salto sul sito della label chè le sorprese non mancano).
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2. Carnicats
3. Sole
4. Rose Nere
5. La Rivincita Di Bruto
6. Potere Alla Parola
7. Lei
8. Lacrime
9. Accadde Domani
10. Suneta
11. Mai Più Soli
12. Sarò Lì