I Blue Silk, formazione che arriva dal lago di Como, fa il passo più lungo della gamba già nella dichiarazioni di intenti. La volontà è quella di costruire un concept album sul mare (EA era il dio delle acque nella cosmogonia sumer) attraverso atmosfere eteree e suadenti, giocando su la forma di un’ambient strumentale che predilige l’uso dell’arpa accompagnata da chitarra elettrica, violoncello e percussioni. Quello che viene fuori sono delle trame a volte malinconiche ed essenziali, che richiamano le atmosfere calme degli Helios oppure l’eleganza dei Balmorhea, che poi si perdono in momenti quasi da musica progressive col freno a mano tirato. Quest’ultimo aspetto è il limite più evidente di una formula che riesce a metà e che per la restante parte sembra semplicemente fine a se stessa.
Non è facile approcciarsi a questo tipo di soluzioni se non si è di animo predisposto, ma nell’ambito della ambient contemporanea è una premessa necessaria. Non si può negare che ci siano dei momenti riusciti, in cui le emozioni di chi ascolta viengono toccate, inoltre è innegabile anche la perizia delle esecuzioni, segno evidente degli studi classici dei due titolari del progetto, Matteo Giudici e Raoulo Moretti, entrambi dipolmati in conservatorio. Soltanto che a fine disco si ha quella strana sensazione di incompiutezza e di bellezza semplicemente formale, che non va oltre l’autocompiacimento di chi suona. “EA” sarebbe la colonna sonora perfetta per qualche istallazione di arte contemporanea con cui accompagnare i suoni con immagini, cosa che accade nelle esibizioni live, probabilmente il luogo ideale per apprezzarne fino in fondo gli intenti artistici.
P.S. il disco è in download gratuito sul sito della band
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2. Shoal
3. S’Ode Ancora Il Mare
4. Verso L’Abisso ““ Genesi