Ogni tanto si inciampa in un disco che insinua il dubbio che, se certe cose non fossero produzioni italiane, godrebbero di tutt’altro riscontro. E’ il caso del debutto dei torinesi DID, questo “Kumar Solarium” che è a metà tra influenze pos-punk britanniche e la ritmica disco di scuola newyorkese, praticamente un lavoro che due o tre anni fa si inseriva in un filone di gran moda. La qualità della scrittura è più che buona, si ciondola con la testa e si muove il culetto, non disdegnando la melodia o i momenti meno movimentati (“Babe Precious Thing”).
Tutto è una questione di prospettive e di diamiche tempistiche del mondo dell’indie-rock. Da qualunque angolazione lo si osservi questo è un debutto che assolve pienamente alla funzione a cui è preposto: aggiungere ritmo alle nostre giornate e magari movimentare una serata con gli amici tra cocktails e piste da ballo non troppo tamarre. Nulla da invidiare a tante produzioni recenti più blasonate, sperando solo che il tempo renda giustizia ad un album che potrebbe soddisfare anche i palati più esigenti. Derivativo quanto volete, ma sincero. Ne sentiremo parlare di più? Ce lo auguriamo.
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2. Time For Shopping
3. Solarium
4. Another Pusher Blues
5. Back From The Outside
6. Ask U2
7. Sex Sometimes
8. Breakdance
9. Saturday Night
10. Crazy Yes
11. Babe Precious Thing