Nel 1914 Francesco Ferdinando viene ucciso a Sarajevo insieme alla moglie da Gavrilo Princip, nazionalista jugoslavo. Questo, insieme ad altri eventi, contribuì allo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Che anche a Glasgow ci sia interessa per la storia non lo testimoniano certo i Franz Ferdinand, nonostante la scelta del nome, che è forse l’unica cosa che si può criticare di una band come questa (anche se in effetti ha la sua musicalità ).
Al Palazzo del Turismo di Jesolo, il nove Dicembre, erano in tanti. Sembravano meno all’inizio, ma il piccolo edificio si è riempito facilmente, e già il popolo di magliettine indie e camicioni a quadri attendeva con ansia l’apparire della band. La prima volta che si sono fatti vedere sul palco non è stato per iniziare il concerto, ma come spettatori della band d’apertura, The Phenomenal Handclap Band, una band molto numerosa proveniente dal panorama indie/elettronico newyorkese, che sfoggia trenta minuti di set al fulmicotone, con un sintetizzatore molto anni ’70/’80, e un tiro decisamente disco (l’abbigliamento ricorda band come The Ark e The Darkness), per concludere poi con l’invasione di palco da parte dei Franz Ferdinand ai cori.
Quarantacinque minuti di cambio palco (e quindi di ritardo) per gli scozzesi. Tempo di montare il telone col nome della band (da far cadere subito dopo il primo pezzo per rivelare un enorme schermo e la grande scenografia a dir poco costosa che si sono portati appresso in questo tour). A fare grande il set, durato circa 90 minuti, non è stato però l’impianto luci, senz’altro buono ed azzeccato per la varietà dei colori, ma la carica della band. Spietati punkettari anche se molto più rilassati nei dischi, scatenano pogo ed accompagnamenti vocali e fisici da parte di un pubblico notevolmente coinvolto, complice anche la bassa temperatura che senz’altro spingeva verso la direzione del ‘movimento’.
La setlist passa per tutti e tre gli episodi discografici dei quattro britannici, senza tralasciare tutti i singoli vecchi e nuovi (“Do You Want To”, “Walk Away” e “Take Me Out” le migliori in assoluto, riuscite anche “No You Girls”, in apertura, e “Ulysses”, verso la fine del concerto, eseguita più velocemente). La band ha messo sul palco non solo una grande voglia di divertirsi ma anche una carica impressionante, a tratti simpatica, per i salti piuttosto “aggraziati” del cantante. Fare i personaggi non è facile, soprattutto se devi anche suonare dei brani non proprio facili e coinvolgere un pubblico così esigente; c’è da dire che i Franz ci sono riusciti, grazie non solo a un animale da palco come Nick McCarthy.
Alex Kapranos, molto bravo sia alla voce che alla chitarra, urla qualche grazie Jesolo (e pure fa più freddo che in Scozia), e rivela anche la sua ottima presenza scenica, che finisce con uno stage diving suggerito prima da Nick.
Altre note: Interessante il finale con i Phenomenal Handclap Band a suonare sul palco insieme ai Franz la parte finale di “Lucid Dreams” (allungata di circa cinque minuti per l’occasione), lasciando alla fine solo il batterista a concludere. Prima dell’encore, la band aveva inoltre portato sul palco una seconda batteria che hanno suonato in sincrono, con un ritmo ‘tribaleggiante’ che ancora martellerà nella testa degli astanti.
Che dire. Un concerto così si scorda difficilmente, l’ho già detto ai fortunati che erano con me, potrebbe essere il mio ‘concerto dell’anno’, e dirlo dopo che ho visto gente come Muse, Placebo e Coldplay significa fare un grandissimo complimento ai giovani di Glasgow. Veramente, un concerto da non perdere.