“Dylan Different” è un album tributo del grande Ben Sidran all’altrettanto grande Bob Dylan ma, attenzione, non si tratta di un banale scimmiottamento ma di un omaggio vero, sentito, vitale, originale.

Ben Sidran è un pianista, organista e cantante jazz della scena di Chicago, famoso per la sua collaborazione con la Steve Miller Band, che ha voluto reinterpretare in maniera differente alcune celebri canzoni di Dylan del periodo che va dal 1963 al 1979, eccezion fatta per “Everything Is Broken” del 1989. Il risultato è uno strepitoso lavoro minimale che ricalca idealmente il modo di fare musica dylaniano presentando una manciata di tracce vestite con abiti diversi, da night club, eleganti che potrebbe apparire ai fan del menestrello come un omaggio poco rispettoso ma che, invece, aderisce perfettamente alla poetica di Dylan.
Chi si aspetta il folk-rock del cantautore di Duluth stia alla larga da “Dylan Different” perchè Sidran dipinge il suo ritratto personalissimo di Bob Dylan, caliginoso, oscuro ma sorprendente con alcuni rifacimenti d’eccezione come “Knocking On Heaven’s Door” tendente al cool jazz e accarezzato dalla voce cremosa di Ben Sidran o la funkeggiante “Subterranean Homesick Blues” completamente alterata nella metrica. Prendere o lasciare, non ci sono via di fuga alternative.
Certo, l’operazione messa in piedi da Sidran è audace ma inconsueta, inedita perchè, pur puntando sui classici del repertorio dylaniano, non ammicca affatto al pubblico con arrangiamenti mirati e articolati ma offre una nuova lettura del canzoniere dylaniano, in questo caso dylaniato sapientemente a dovere.

Prendete ad esempio “Blowin’ In The Wind” e confrontatela con l’originale : ad un ascolto superficiale sembrano effettivamente diverse ma idealmente sono uguali, conservano lo stesso concetto di fondo e Sidran non fa che prendere quell’essenza vitale, magica contenute nei brani di Dylan e restituirla secondo il suo linguaggio jazz.
Ben Sidran non è un eretico che sputa sul Verbo ma è un artista talentuoso che, attraverso la sua chiave di lettura, ci ha raccontato il suo Bob Dylan mangiato e metabolizzato nel corso degli anni.
Quindi, più che altro, consideriamo “Dylan Different” come un’opera autobiografica in cui un bravo musicista jazz si è messo a nudo condividendo con il pubblico un pezzo della sua vita.

Cover Album

Dylan Different
[ Bonsai / Microcosmo – 2009 ]
Similar Artist: Georgie Fame, Van Morrison, Ricky Peterson
Rating:
1. Everything Is Broken
2. Highway 61 Revisited
3. Tangled Up in Blue
4. Gonna Serve Somebody
5. Rainy Day Woman #12 & 35
6. Ballad of a Thin Man
7. Maggie’s Farm
8. Knockin’ on Heaven’s Door
9. Subterranean Homesick Blues
10. On the Road Again
11. All I Really Want to Do
12. Blowin’ in the Wind