The Souljazz Orchestra
Rising Sun

In Canada si fa un ottimo afrobeat, lo sapevate? Provate a mettere nello stereo “Rising Sun” della Souljazz Orchestra e concentratevi bene sull’ascolto, vi si aprirà  un universo davanti.
Reduci dall’ottimo “Manifesto” del 2008, la Souljazz Orchestra ci riprova dando alle stampe un vero e proprio capolavoro. Jazz e afro beat si susseguono in un vortice febbrile di pezzi da novanta come “Agbara” e “Awakening” vitali, energici, raffinati, pieni di groove.

La band di Ottawa, con “Rising Sun”, si discosta leggermente dalla direzione intrapresa nel penultimo lavoro e volge sempre di più verso il concetto di big band jazz anche e soprattutto nella linea compositiva che privilegia il contrappunto e, quindi, l’aspetto melodico.
Con il loro ultimo lavoro, la Soul Jazz Orchestra si affranca da alcuni etnismi per rivivere, nella struttura delle composizioni, quel concetto di jazz che fa capo a Dizzy Gillespie, Duke Ellington e Pharoah Sanders, giustamente omaggiato nella parte finale del disco.
Un jazz in cui bongos si amalgamano ai sax, che fonde gli elementi del jazz orchestrale con gli strumenti propri della musica etnica. Mulatu Astatke è un innovatore in questo senso e, raccogliendo la lezione della Sun Ra Arkestra, va ad aggiungere elementi free ad alcuni episodi della sua carriera rendendo ancor più vario il suo ‘ethio jazz’.

Ma in “Rising Sun” non è più preminente la miscela esplosiva di afro soul e funky dei lavori precedenti e la Souljazz Orchestra sembra guardare più all’universo post-bop e ad atmosfere modali.
Si esce completamente soddisfatti dall’ascolto di quest’ottimo disco in cui tutti gli elementi non si scontrano convivendo pacificamente su di un pentagramma fatto di molti pieni e pochi vuoti.
“Rising Sun” è un album dalle molteplici anime, che si merita di diritto il paradiso nell’olimpo della musica e un posto di prestigio nella vostra discoteca tra “A Love Supreme” di John Coltrane e “Kind of Blue” di Miles Davis.

Certo, il tempo ci darà  ragione e ogni commento è prematuro ma, sicuramente, “Rising Sun” già  da ora dimostra di avere la stoffa per essere accreditato come una delle migliori uscite del 2010.

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