Gli Scrambler Seequil meriterebbero cinque stelle semplicemente per la loro gentilezza. Mi hanno spedito il disco con qualche settimana di ritardo e si sono scusati con una bella letterina scritta a mano, ricordandomi che si può ancora scrivere con qualcosa di diverso da una tastiera. Nel mio caso forse la tecnologia è arrivata in mio soccorso, visto che la la mia calligrafia sembra appartenere ad un bambino di 5 anni con grossi problemi di coordinazione motoria della mano. Oltre al delicato foglio di carta, simile ad un papiro nella costistenza e ornato da foglie e piume incollate sopra, il dischetto in questione perde almeno un paio di stelluzze per la via.
“Secret Passageways” è una summa dell’indierock moderno mescolato alle sonorità psichedeliche degli anni ’70. Un bel pasticcio che unisce folk, rock, elettronica minimale, melodie trasversali e voci sbilenche. Da mal di testa, soprattutto per una lunghezza forse eccessiva, ma suonato bene ed interpretato all’altezza. Forse farò un torto alla squisita gentilezza della band nel parlare più della lettera che del disco, ma siamo travolti da un piccolo mare di dischi che si muovono tutti sulla stessa lunghezza d’onda ed è difficile entusiasmarsi per un lavoro pur impeccabile in sede di scrittura. Le grandi emozioni, però, albergano altrove.
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2. Thirteen
3. One Design
4. Rest For Now
5. A Lesser Greater
6. The Phoenix
7. Pockets
8. Dead Grass
9. Amidst The Abyss
10. Us, Be
11. Top Of The hill
12. No Wods