Daniel Dumile non è nuovo a uscite live che hanno lo scopo di documentare l’attività sul palco del beatmaker ed mc di origine inglese: “Expektoration” arriva un lustro dopo “Live From Planet X” ed è l’esatto resoconto di un concerto tenutosi a New York circa un anno fa. Il protagonista della scena è accompagnato da Big Benn Klingon, la cui voce nasale è un perfetto controcanto per il tono scuro, pastoso e profondo di Doom; le basi strumentali pescano abbondantemente nella carriera del rapper mascherato.
Il disco presenta un breve intermezzo e due mega tracce, senza nessuno stacco tra una canzone e l’altra: nella prima parte (intitolate entrambe teatralmente “Act”) Doom pesca a grandi mani nel suo glorioso passato e tra le varie perle spiccano grandiosamente pregiati estratti da “MadVillain”.
La scelta di non interrompere il flusso di suoni e parole con la distinzione canzone per canzone valorizza il flow sicuro e sciolto del titolare del disco: un vero maestro di cerimonia, istrionico e instancabile.
Non mancano i campioni fantascientifici, le citazioni dai comics (la risata da cattivone, in tutte le salse, è pressochè onnipresente), la bassa fedeltà , la paranoia sotterranea e il fragrante retrogusto jazzy: ingredienti che da sempre contraddistinguono la proposta di MF Doom.
La seconda parte dello show alterna sapientemente pezzi d’epoca, alias quasi dimenticati e qualche gemma recente, mentre il pubblico si scalda sempre più e l’atmosfera saltella tra estasi festaiola, meritata celebrazione e minacciose impennate liriche.
Testimonianza live semplice, ma anche potentemente esplicativa della forza comunicativa dell’arte di Doom, “Expektoration” è un disco che non può mancare agli appassionati e che potrebbe fare un gran bene anche a chi appassionato (ancora) non lo è.