Magari esagero, ma intanto la sparo grossa e poi si vedrà : a parere di chi scrive, i Uochi Toki sono una delle cose più belle che esistano nel panorama musicale indipendente italiano. Hanno un sacco di cose da dire e lo fanno bene, utilizzano basi finemente cesellate e soluzioni musicali da urlo, non se la tirano troppo e cercano sempre di sparigliare le carte, senza preoccuparsi troppi di piacere alla gente che piace. Non è musica di facile ascolto, richiede attenzione ed un minimo di preparazione (fisica, intellettuale e psicologica), ma è in grado di regalare soddisfazione ed appagamento ““ il che non è cosa da poco in tempi di ricerca di sensazioni usa&getta come questi che stiamo nostro malgrado vivendo attualmente.

Dopo questo noiosissimo pistolotto iniziale, parliamo di musica e di concerti ““ la sola cosa di cui vale davvero la pena parlare. I Uochi Toki sono scesi a Ferrara per presentare in anteprima il loro nuovo disco “Cuore Amore Errore Disintegrazione” e lo hanno fatto esibendosi allo Zuni Club nell’ambito della rassegna Data Zero, una cosuccia organizzata dai tipi di Ferrara Sotto Le Stelle in cui una volta al mese verrà  presentato in anteprima nazionale un attesissimo ed importante disco indipendente italiano (a proposito, gran bella storia quella di Data Zero. Non a Milano, non a Roma, ma a Ferrara. Le cose stanno cambiando, e senza nemmeno bisogno di sbandierarlo ai quattro venti con arroganza e/o falsa modestia).

Rockit – celeberrimo sito musicale milanese che si chiama come una inutile e pretenziosa hit anni ottanta di Herbie Hancock e si comporta di conseguenza ““ non se ne è accorto, ma me ne sono accorto io, che sono stato il primo ad acquistare il nuovo disco in vendita in anteprima al banchetto e non ho nemmeno avuto bisogno di sbandierare streaming in anteprima esclusiva come fanno in quel di Milangeles: i Uochi Toki hanno fatto passi da gigante sia a livello testi che a livello basi, ma non te lo fanno pesare troppo. I più scafati lo chiamano alternative-hip hop ma questa è poesia, un flusso di coscienza che ti prende per mano e ti porta a scoprire ragazze che seguono concerti, nonni che hanno fatto la guerra, infusi di erbe bevuti al bancone del locale alla moda, amici che ti lasciano in custodia la propria ragazza, la lingua inglese che permette di esprimere meglio concetti impossibili da descrivere con eguale efficacia in italiano ed altre cose che non immagineresti mai e poi mai.

Ti metti di fronte al palco ed il tuo cervello non segue altro che le parole e le storie di Napo, non sente altro che le urticanti basi di Rico sempre chino a smanettare laptop e campionatori per tirarci fuori cose impossibili, non sente altro che la musica dei Uochi Toki, gente come noi che non sta più insieme ma che come noi ancora si vuol bene. Ad un certo punto durante una pausa tra un brano e l’altro citano un Francesco Salvi d’annata e non ce n’è più per nessuno: in un mondo migliore i Uochi Toki sarebbero al posto di quei cioccolatai che vincono Amici di Marione De Filippi e poi l’anno dopo vincono il Festival di Sanremo. Attendiamo fiduciosi che qualcuno se ne accorga.

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