La Secretly Canadian ristampa l’album d’esordio del duo svedese jj, quel “jj n ° 2” che stupì non pochi nel 2009 e che è stato seguito lo scorso marzo da “jj n ° 3”: due dischi gemelli invero, perchè nati da un unico gruppo di canzoni. Si parla di quel curioso intreccio di suoni che da un paio d’anni a questa parte emana dalle lande scandinave: un cortocircuito di elettronica piccola e fredda, melodie malinconiche e atmosfere che sostituiscono ai fiordi immagini di bianche spiagge caraibiche. Balearic pop l’hanno voluto chiamare. Una manciata di band che dai Tough Alliance agli Air France, passando per Studio e i nuovissimi ceo, ha finito per contagiare anche gente come Club 8 e The Radio Dept.
I jj sono Joakim Benon e Elin Kastlander, gli arrangiamenti e i campionamenti di lui, la voce ferma e ombrosa di lei. Con “jj n ° 2” il duo abbe in modo decisivo ogni esitazione verso l’abbraccio di latitudini geograficamente ben più equatoriali della Svezia. Basta ascoltare il chiaro ritmo in levare di “Things Will Never Be the Same Again”, leggere un titolo come “From Africa to Málaga” o sentire cosa canta Elin in “Are You Still in Valida?”: I never thought about you this winter / I never thought ‘bout you this spring / But now when the summer is here / I never thought I’d think about you again.
Il fascino di questo suono sta tutto nella convivenza degli opposti: uno scontro di immagini che finisce per fare emergere analogie che altrimenti non verrebbero mai in mente. La leggerezza dell’elettronica e la pacatezza della voce, la profondità lontana dei riverberi, l’atmosfera sempre soffusa e opaca, uniscono in un solo paesaggio l’orizzonte luccicante di un’assolata spiaggia dei Caraibi e il bianco gelido di un inverno svedese.
Nel frattempo i jj sono andati avanti. “jj n ° 3” mostra un lato più fermo e meno evanescente del duo svedese, e il mixtape “Kills”, regalato per Natale, li vede armeggiare con il pop più recente e influente (da M.I.A a Kanye West). Sono passati due anni da “jj n ° 2” e il futuro di ciò che chiamano balearic pop non è chiaro per niente. Non è chiaro neanche, a dire il vero, se ci sarà un futuro. Per toni, esposizione e tempistica, pensandoci bene, è una storia che viaggia parallela con quella della chillwave. Generi evanescenti, incerti, precari. Proprio per questo, forse, del tutto al passo con i tempi.