La prima cosa che mi sono chiesto valutando questo mixato in odor di recensione è stata: Ma chi cazz’è “‘sto Leo Zero dei miei co”…i?.
Non rammentando assolutamente nulla al riguardo a livello di files sepolti nella memoria a lungo termine intendo.
Poi ho incominciato ad addentrarmi nelle meravigliose note a latere che la Strut butta sempre nei suoi comunicati stampa: precisi, completi, accorati e sicuramente performanti.
E allora comprendo l’arcano..
Capisco di trovarmi di fronte ad un mito non così lontano poi dalle mie onde emotive.
Leo Zero aka Leo Elstob è uno degli eroi di quella nebulosa particellare che negli anni ’90 mi prendeva per mano e mi faceva saltellare nelle discoteche di mezza Europa con le sue bombe House: sempre in bilico tra le Cose del collettivo Faith, le produzioni elettroniche Junior Boy’s Own, la One Night “Soulsonic” e tutto il meglio che l’Inghilterra poteva esprimere nei giorni che cambiarono per sempre la percezione della musica per gli anni a venire.
E visto il curriculum (ad esempio i lavori sotto monikers come Chicane e A Mountain Of One) ed il cursus honorum dell’elemento in questione, mi si fa più chiara l’idea del perchè la Strut Records gli abbia affidato l’onere della prima uscita della sua nuova collana “Disconnect”.
Concept affascinante seppur di scarsa originalità , essendoci già arrivate molte altre labels in precedenza, con l’idea di rendere appetitosa una produzione discografica (in un periodo complicatissimo per il mercato) facendo semplicemente frugare ai vari Top Djs nella loro collezione di dischi in cerca di guizzi laterali e backgrounds schizofrenici.
Ed in verità questo tentativo si rivela, qua, piuttosto azzeccato e stimolante, andando a porre con destrezza questo esperimento nelle posizioni alte del catalogo comunque di Super Pregio, in termini di qualità e proposte.
Nelle 16 tracce (17 nella versione digitale in download) selezionate e mixate da Leo si scivola agevolmente nelle pieghe degli anni ’80, così come nelle reminescenze afro cosmiche pur mantenendo le liaisons concettuali e musicali con estrema fluidità di intenti: ci sono i Basement 5 (l’extended version di “Silicon Chip” è puro trip caraibico) così come i Propaganda e gli Essential Logic (la loro “Brute Fury” si candida a canzone strappacapelli dell’intero progetto), una “Message In A Bottle” dei Police coverizzata splendidamente da Wunmi, ma anche Brian Eno e i Can lontani anni luce dagli sperimentalismi e dal retrogusto sottile, così come la psichedelia funkettona di “Keep It Moving On” di Richy B. & Melodia che titilla maliziosa le orecchie di tutti, mamma e papà compresi.
Dunque ecco buttato “On Air” un altro dischetto vincente, con una tracklist assemblata con sagacia e pertinenza ed un’etichetta che ha fatto dello Stile il suo trademark verticale.
Leo Zero altri non è, allora, che il cuoco stellato alla regia degli ingredienti, con innate capacità per la giusta cottura ed un animo fichetto. che quasi adoro, nell’impiattare senza fronzoli un risultato assimilabile all’idea di perfezione uditiva.
Fidati: il primo ascolto non conta, ma al 4 ° sei fatto come un copertone del Ciao.
Piacevole sorpresa!
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2. Ritual ““ Sore Lip (Club Mix)”¨
3. Kabbala ““ Ashewo Ara”¨
4. The Piranhas ““ Vi Gela Gela”¨
5. Essential Logic ““ Brute Fury”¨
6. Basement 5 ““ Silicon Chip”¨
7. The Dread Flimstone Sound ““ Ghetto Life”¨
8. Wunmi ““ Message In A Bottle”¨
9. Chris & Cosey ““ Exotika (12″³ remix)”¨
10. Propaganda ““ (Echo Of) Frozen Faces”¨
11. Indambinigi ““ Zimba”¨
12. The Unknown Cases ““ Masimba Bele”¨
13. George G ““ Hot Lovers”¨
14. Can ““ Halleluwah”¨
15. Richy B. Melodia ““ Keep It Moving On”¨
16. Brian Eno & John Cale ““ Spinning Away”¨
Ascolta “Disconnect Mini-Mix”