Dopo tanti anni di “bacini & rock’n’ roll” sui palchi di mezza Italia c’eravamo oramai abituati a vedere i Tre Allegri Ragazzi Morti come dei rotatissimi fautori di un particolare genere ben definito: rock’n’roll (appunto) scanzonato che punta tutto su melodie d’impatto e testi ed estetica in cui migliaia di giovani si sono riconosciuti. D’altronde la loro città natale, Pordenone, è stata il simbolo di un periodo in cui molti musicisti italiani riuscirono a proporre punk rock e new wave che per qualità e quantità non si allontanava troppo da quanto di meglio si faceva dall’altre parte della Manica o dell’Oceano.
Un cammino fatto di anthem come “Occhi Bassi”, “Mai Come Voi”, “Ogni Adolescenza” che, volente o nolente, sono entrati nel DNA del rock alternativo italiano. Ma, quando meno uno se l’aspetta, lo scorso anno i TARM con “I Primitivi Del Futuro” compiono un cambiamento totale del loro suono: di rock’n’roll ce ne è davvero poco, a far da spina dorsale al disco sono più che altro dub, reggae e atmosfere giamaicane. Del resto il feeling tra la musica bianca per eccellenza e i ritmi in levare non è mai stato mistero, sin dagli anni ’60. Capitoli e capitoli sono dedicati all’argomento. Un approccio un po’ naif quello dei TARM a questo mondo, ma per gusto e stile non affatto disprezzabile, quantomeno per il coraggio!
In “I Primitivi Del Dub” i TARM si affidano alla Alambic Conspiracy (di cui fa parte Paolo Baldini, produttore del disco originale) per manipolare in modo ancora più “roots” i pezzi del disco di cui sopra. Con featuring di Rankin’ Alpha, Mama Marjas e Andrew I, il risultato è di poco inferiore alla matrice originale: forse troppe parti vocali sacrificate e un po’ di freddezza che sminuisce il tutto.
Dubitiamo che il futuro dei TARM sia questo, ma onore al merito.
2. Childhood Dub
3. Righteous Dub
4. Re-make Dub
5. Moon Dub
6. Codalunga Space Echo Invaders
7. Gianni Boy Raw
8. Mina Dub
9. Cattedrale Del Dub
10. La Rivolta Dell’Avvocato
11. Primitivi Del Dub