Otto anni di carriera ed è già tempo di raccolte, sono pazzi questi svedesi? La risposta è sì se consideriamo che dal 2002, anno di uscita di quel gioiello che porta il nome di “Lesser Matters”, i Radio Dept. hanno registrato decine di brani spargendoli un po’ ovunque, compilations, tributi, EP, downloads gratuiti sul sito della Labrador e soltanto altri due album propriamente detti.
La risposta è no quando scorriamo i titoli presenti nella raccolta in questione e ci accorgiamo che si tratta di un doppio cd (uscito anche in versione doppio vinile) che cerca di mettere un po’ d’ordine in tale frastagliata discografia, proponendo 14 singoli e 14 b-sides e rarità che sarebbe difficile procurarsi altrove.
“Passive Aggressive” risulta essere molto utile sia al fan della band, che così può mettere le mani su brani che magari gli erano sfuggiti data la non facile distribuzione soprattutto di EP e singoli di etichette indipendenti, sia al neofita che voglia entrare in contatto con il sound della band svedese, trovando un disco doppio al prezzo di uno, che faccia da summa alla discografia (altalenante per la verità ) dei nostri.
Non ci sono veri e propri inediti ma l’opera non suona come il classico tentativo di speculazione, infatti solo 7 brani sui 14 presenti nel primo disco provengono dai tre Long Playing sinora pubblicati ovvero i relativi singoli. Trovano posto poi “We Made Team” e “The New Improved Hypocrisy”, brani per la verità minori che erano stati offerti in download gratuito, ma pure pepite che vale la pena di riportare alla luce come la “Annie Laurie” pubblicata in cd-r autoprodotto del 2002 e oggi introvabile oppure “This Past Week” con le sue tastiere e i suoi beat sognanti.
Nel secondo disco trova spazio gran parte dei 4 EP finora pubblicati dalla band di Lund, insieme a perle nascoste negli antri più reconditi della indie music come ad esempio la splendida “Mad About The Boy” pubblicata nella compilation “Are You Scared To Get Happy?” della Friendly Noise Records, nella quale si rilevano screzi dubstep. Oppure l’ottima “The One” dal ritmo in levare o la strascicata e impastata Liebling che ci riproiettano direttamente ai primi anni ’90.
“Passive Aggressive” è un’opera che non aggiunge nulla alla carriera dei Radio Dept. nè alla storia della musica, come ogni “best of”, ma che risulta assolutamente piacevole all’ascolto data la qualità della band in questione.