Un disco degli Ovo ispirato alla figura di Percy Shelley non può che evocare, sin dalla copertina e dalla lettura dei titoli dei pezzi, un immaginario oscuro, fatto di tinte forti e pesantezza sonora (e non). Ecco, a mio parere la musica della band va estraniata totalmente da un approccio prettamente musicale, ma va vissuta come una colonna sonora di un mondo parallelo a noi, “‘doom’, ma nel senso letterale del termine.
Stefania Pedretti e Bruno Dorella hanno sempre concepito gli OvO come un’entità libera da qualunque preconcetto, al punto da suonare davvero “‘per il gusto di suonare’ e di creare il primo album Assassine solo basandosi su sessioni totalmente improvvisate, riversate su nastro e messe su disco. La quintessenza dell’arte? Per quanto possa apparire assurdo, visto che stiamo parlando di una band fondamentalmente estrema e che orecchie ben allenate non potrebbero cogliere al primo ascolto”…sì, arte. E “Cor Cordium” non è da meno.
Musicalmente vengono maggiormente messe in risalto le pause tra un assalto sonoro e l’altro, condite sapientemente tra l’avant-noise e rimandi ad Einsturzende Neubauten. Attenzione poi al fatto che per la prima volta gli Ovo hanno usato sovraincisioni in studio, snaturando forse un pochino il loro suono ma traendo un maggior impatto frontale verso l’ascoltatore. Segni distintivi rimangono comunque la batteria minimale di Dorella e la voce, prima satanica, poi bambinesca della Pedretti.
Pezzo migliore: “Penumbra Y Caos”, un viaggio di 7 minuti dove per davvero sembra di scendere negli inferi e di risalire.
Una realtà che vale la pena essere approfondita.
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2. Nosferatu
3. Marie
4. Penumbra Y Caos
5. Orcus
6. Smelling Death Around
7. Catacombetacombe”
8. La Bestia
9. The Owls Are Not What They Look Like
10. In Ogni Caso Nessun Rimorso