Appena ascolti “Showroom of Compassion” ti rendi conto che può essere solamente un disco dei Cake. In quasi vent’anni di onorata carriera il buon John McRae da Sacramento ha saputo dare vita ad un suono riconoscibilissimo, che è il vero e proprio punto di forza della band (e anche il limite probabilmente).
Nei sei album ufficiali a nome Cake ha cambiato un po’ le contaminazioni e i generi. In alcuni un po’ più di elettronica, in altri un po’ più di fiati, nei primi un po’ più di folk, negli ultimi un po’ più di pop, ma il risultato veramente notevole è che tutti suonano come album dei Cake senza dubbio alcuno.
“Showroom of Compassion” è la summa di tutti questi anni di ricerca sonora, per cui, se vi piace la band californiana e la seguite fin dalla trilogia Capricorn, questo è il cd che dovete assolutamente avere e lo troverete perfetto in tutte le sue undici tracce (compresa la raffinata cover “Whats’ Now Is Now” di Frank Sinatra).
Se questo progetto invece non vi è mai piaciuto, potete smettere di leggere e tornare ad occuparvi di qualcosa che vi interessa maggiormente.
Non possono mancare citazioni d’obbligo (a gusto strettamente personale) per “Long Time” (irresistibile), “Mustache Man” (degli XTC in acido) e “Easy to Crash” (i migliori Blur in salsa elettro-rock). E naturalmente immancabile la deriva folk western di “Bound Away”.
Tra l’altro questo sbattersene dello show-business (sono passati ben sette anni da “Pressure Chief”) e questo stare attenti alle tematiche ambientali (il nuovo lavoro è stato registrato tutto nel loro studio alimentato ad energia solare e sul loro sito invitano ad acquistare la versione scaricabile per evitare spreco di carta e di materiali non facilmente riciclabili) uniti all’ennesimo album che ti migliora la giornata fin dall’ascolto mattutino in auto(e come ben sapete sono poche le cose che possano sollevare l’animo quando si è in coda in tangenziale e ci si dirige verso un grigio lavoro), rendono i Cake ancora più simpatici e “Showroom of Compassion” cd da consumare nel lettore.
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