Era il 2008 quando usci’ ”Limbo Panto”, una debordante scheggia di art-pop carnale.
Livori erotici sciorinati a colpi di falsetto (Hayden Thorpe eunuco di corte), synth-pop virato verso il turgore violaceo degli istinti sessuali. Irriverenza e libertinismo anche nell’elegante ”Two Dancer ”del 2009, una cavalcata revivalistica da smuovere tracce mnestiche profonde 30 anni: Orange Juice + Associates + Sparks al make-up + Talking Heads, iconografia gay e spruzzatine melo’.
Con ”Smother” i Wild Beasts destrutturano il loro cabaret edonistico. Il quadro si fa meno elettrico, pose barocche e pulsioni erotiche diventano morbide linee di piano, i synth accarezzano senza soffocare (”Lion Share”).
Ai riff di chitarra in soluzione Smith si sostituisce un simil gamelan fatto di dulcimer, glockenspiel e marimba(”Burning” ne assorbe il corpo ipnotico, ”Reach A Bit Further” la smania sensuale). La sensazione e’ quella di un raccoglimento evocativo, di un ordine interiore che esige coordinate. Ne e’ prova ”Deeper ”, beat scarno e ancestrale, tepore sexy profuso dalle corde baritonali di Tom Fleming. Le incursioni elettroniche sono limitate, accenni di ambient in equilibrio (”Plaything”), nuances smagnetizzate fagocitate nella scrittura.
Una scrittura passionale, perchè l’amore e’ un ventre eccitato smembrato dal desiderio (la quasi nevrosi esistenziale di ”Invisible”). Non mancano i momenti più incalzanti e ritmici (”Loop The Loop” regala echi-feticcio di un Antony danzerino , ”Bed Of Nails” ancheggia con gli ‘Hercules & Love Affair). I Wild Beasts sanno sedurre da ogni angolatura. Le intuizioni fecondano il disco,spore creative non affette da sedicenza, ”Albatross” ondeggia un po’ leziosa e al contempo adorabile.
”Smother” e’ vivo, ispirato, un soft-porno da assimilare lentamente sperando che la fine non arrivi troppo presto. I Wild Beasts sono qui, ma la loro linea orizzontale e’ in costante erezione. Bravi.
2. Bed Of Nails
3. Deeper
4. Loop The Loop
5. Plaything
6. Invisible
7. Albatross
8. Reach A Bit Further
9. Burning
10. End Come Too Soon
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