Per chi come me è cresciuto con altra musica per le orecchie, ascoltare “Legna” dei Gazebo Penguins è stata un’esperienza interessante.
Seconda prova per la band originaria di Correggio, paese natale di Ligabue, dopo un Ep ed un primo album (“The Name Is Not Named”) cantato interamente in inglese. Per questa prova i Gazebo Penguins si cimentano nella lingua italiana per mettere alla luce un disco compatto nei suoni, lineare ed immediato nei testi. Ogni brano è una carica di energia incredibile. L’ingresso del disco spetta ad un pezzo di facile assimilazione come “Il Tram Delle Sei”. Poi è il turno di “Dettato”, probabilmente il miglior pezzo del disco. Con un ritornello semplice (mi fermo sempre sui dettagli) ma cosi efficace da urlarlo assieme a loro.
Con “Senza di Te” abbiamo il primo ed unico cameo del disco, che arricchisce ancor di più la forza della canzone. Difatti il pezzo si avvale della voce Jacopo Lietti dei Fine Before You Came. Segue poi il ritmo incessante di “Frate Indovino”. Dopo arrivano, probabilmente, i pezzi più duri. La pulsante “Troppo Facile”, la violentissima “Cinghiale” e la conclusiva 300 Lire . Otto episodi, uno meglio dell’altro.
Il post-hardcore dei GP è come quelle legnate che vedevamo nei film di Bud Spencer e Terence Hill, facevano male, ma allo stesso tempo ci entusiasmavano da morire.