Una piccola rana maculata nella copertina anteriore e un serpentello stilizzato rosso su sfondo nero in quella posteriore: la prima rappresenta di certo “The best food for snake”. Un po’ come noi veniamo dati in pasto a questo piacevole disco dei Tin Toys. Loro sono quattro ragazzi che prendono avvio come band a partire da diversi background personali per incontrarsi e fondersi all’orizzonte del lago Maggiore. Di qui nascono suoni romantici, volutamente “metallici”: di quel metallo non freddo ma fiabesco e, non per perifrasare, ludico.
Come preceduto dal nome, infatti, i Tin Toys si divertono a creare melodie scherzose grazie alla presenza, per fortuna non troppo assillante, di giocattoli e altri noisies. Bisogna ammettere che l’idea di introdurre giocattoli nella musica è stata più volte ripresa, a breve anche dal duo delle Cocorosie. A differenza di queste ultime però, l’atmosfera non è pesantemente legata alla presenza obbligata di suoni immaturi, infantili, ma più libera di esprimersi e vagare verso altri lidi. Col proseguire dell’ascolto sono, infatti, molto evidenti influenze più noise e graffianti di quanto non ci si possa aspettare.
Il primo brano, “Xilofon” funge da introduzione all’opera: la psichedelia-folk ci invade e ci conduce fino ai successivi pezzi. In “Lucky you” prevale poi un gioco di voci che si ricorrono ordinandosi a vicenda di “aprire gli occhi ed il cielo”. I suoni sui Sessanta e i Settanta più elettro-folk si abbinano con quelli più recenti di Devandra Banhart e Animal Collective.
Al terzo tocco, “Machine”, appare come il brano più accattivante e ruffiano del disco.
L’esuberanza iniziale svanisce piano piano nei brani successivi. Ciò non si significa che anche lo spirito dell’album ne risenta. Anzi! Diventa maggiormente introspettivo e misterioso: echi dei primi Sophia o, ancor meglio, God Machine emergono, soprattutto nella splendida “Lost in Koma”. Raggelante e ruvida per davvero.
Il resto dell’album prosegue alternando momenti più dolci ad altri meno edulcorati ma più maturi. Nel complesso vorrei sottolineare il modo con cui emerge l’ottimo bilancio tra emozioni, ispirazioni e tendenze forse anche date dalle numerose personalità che interagiscono all’interno del gruppo. è come se ognuno avesse qualcosa da dire, senza gerarchie, e ognuno lo dicesse quando è il suo momento, senza prevaricare sugli altri. Ognuno qua ha il suo cubo d’aria e lo usa in modo eccelso.
Bisogna quindi ammettere che il lago Maggiore, con i suoi spazi dilatati, è riuscito a dare la possibilità ai giovani ragazzi di emergere ed affiorare dalle acque con molta grazia.
Rimane ora l’acquolina in bocca che dovrà attendere il momento in cui sarà possibile vederli salire su un palco e constatare se tutte queste confluenze di emozioni riescano ad essere trasmesse anche in diretta sul palco.
Ultima nota di simpatia: è molto divertente leggere tra la lista degli strumenti “Nintendo ds”!
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2. Lucky you
3. Machine
4. Next to the moon
5. Lost in koma
6. Zanzara
7. Pink
8. Lake
9. Sorry-di
10. Every time
11. When I fall