Era lecito chiedersi se i Pulled Apart by Horses fossero dei ragazzini che dopo aver giocato con la paroxetina di mamma volessero fare i cattivi suonando sporco e veloce, o se ci fosse veramente sostanza dietro questo quartetto heavy della periferia di Leeds. Con il loro primo album, omonimo, del 2010 avevano fatto intravedere un’attitudine al rock più duro, fatto di lunghi giri di chitarra che ritornavano e ritornavano ossessivi, con la cattiveria di chi ha veramente qualcosa da dire ma con il pregio della sbeffardaggine ed insolenza che degli esordienti devono avere.
Con “Tough Love” i ragazzi dimostrano d’aver studiato bene la lezione dei Led Zeppelin, dei Motörhead, dei Black Sabbath e dei Judas Priest. Le undici tracce, grazie anche la produzione di un mostro sacro come Gil Norton, già con i Pixies, i Foo Fighters, i Maximo Park solo per citarne alcuni, sono veramente toste, con una carica non scontata che fa da spola tra il classico hard rock di stampo britannico, con contaminazioni wave, più cupe ed ipnotiche. Il singolo “V.E.N.O.M.” è un gioco tra le chitarre che a testa bassa scavano il solco dentro cui Tom Hudson può spaccarsi le corde vocali urlando e graffiando, con un’aggressività degna dei movimenti riot anni ’90.
Non c’è pausa, il noise incombe e degenera in una sorta di trance rock, “Wolf Hand” e “Give Me A Reason”, l’ammiccare ala poetica di Kurt Cobain in “Degeneration Game”, poi è tutta una questione di cuore: il sudore che scivola nei jeans slim fit, l’odore di sigarette mal spente, bocche sporche che s’incontrano e poi si lasciano per sempre, il cranio che esplode nel risveglio del pomeriggio, la vera anima di una band che fa del proprio vagabondare di tour in tour, di strada in strada la propria ossatura e forza.
Non chiamiamoli solo ragazzini ribelli.
2. Wolf Hand
3. Shake Off The Curse
4. Epic Myth
5. Some Mothers
6. Night Of The Living
7. Wildfire, Smoke & Doom
8. Bromance Ain’t Dead
9. Give Me A Reason
10. Degeneration Game
11. Everything Dipped In Gold
Ascolta “Shake Off The Curse”