Benvenuti nella Saint James Society, regno magico di Brandon ed Elza Burkart (rispettivamente basso e voce; voce e percussioni), David DuBois (chitarra), Candice Bertalan (voce e percussioni) e Jeremy Hayes (batteria). Sede terrena a Austin, in un Texas che non è mai sembrato così spoglio e lunare. Qui si fa rock psichedelico di quello buono, il calendario fermo tra gli anni settanta e i primi ottanta. Si sono autodefiniti un gruppo “pentecostal desert glam in attesa dell’Apocalisse” e te li immagini proprio mentre suonano nell’afa di un deserto USA, novelli predicatori vestiti d’un nero d’ordinanza coperto di luccicanti lustrini, persi in mezzo al nulla più assoluto.
Si presentano al mondo con questo conciso ep che si doveva inizialmente chiamare “Pray For Us”, poi più semplicemente intitolato col loro nome. Quattro canzoni in diciotto minuti, forti del consenso ottenuto su Soundcloud (la tesissima e cupa “The Ballad Of The White Horse” è stata nominata canzone del giorno non molto tempo fa). E non tradiscono le attese. I licks di “Revelations”, praticamente piccoli assoli trattenuti e mascherati, si sposano alla perfezione con la pesantezza psicotropa condita di ipnotiche linee di basso di “Of Silver And Gold” e la pallida lucentezza di “The Devil, An Angel and A Broken Window”. Carisma e misticismo ne hanno da vendere, chitarre anni settanta e voci che più sexy non si può si incontrano e si scontrano di continuo, ti fanno viaggiare con la mente senza mai perdere un colpo.
Un esordio di gran qualità , tre stellette tonde tonde divise equamente tra i pezzi in scaletta. Speriamo propongano presto un album vero e proprio, sarebbe proprio il caso.
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2. The Ballad Of The White Horse
3. Of Silver & Gold
4. The Devil, An Angel And A Broken Window
Ascolta “Ballad of the White Horse”