Sono freschi e stuzzicanti come il nome che portano, gli Heike Has The Giggles. Partita praticamente dal nulla, la band di Solarolo in provincia di Ravenna (Emanuela Drei voce e chitarra, Guido Casadio batteria, Matteo Grandi basso) si è conquistata a suon di concerti uno spazio piccolo ma importante nel panorama nazionale e non solo. Il loro saltellante, compatto punk pop (che a volte diventa pop punk) spruzzato di rabbia adolescenziale e interpretato con la giusta dose di ironia, veleggia amabilmente nel solco di chitarre nervose che divide le Vivian Girls dalle Dum Dum Girls e queste ultime dai Best Coast, con un pizzico di quell’impertinenza vocale che fa tanto Jack Off Jill a completare la ricetta. Una combinazione che li ha portati lontano.

“Crowd Surfing”, seguito del fortunato “Sh!”, riprende il discorso già  iniziato dal predecessore. Tornano i temi teen dell’inadeguatezza (“I Wish I Was Cool”, “Time Waster”), della confusione (“I Don’t Know”), della diversità  e della paura (“Dear Fear”, già  in circolazione da qualche mese come singolo) ma affrontati in modo più maturo e consapevole: prendendo i problemi con leggerezza (ascoltare per credere la sarcastica “Blabla” e “We All”, un piccolo inno) sul serio ma non troppo, sapendo che ogni cosa ha una fine (anche l’adolescenza). Pezzi come “Breakfast” sembrano usciti da un disco delle Elastica con un basso alla Scarling, mentre le movimentate “M. Gondry” e “Repetitive Parts” ricordano il ritmo ipnotico di Kathleen Hanna versione Bratmobile. L’energia dei live e il contatto diretto col pubblico ha fatto bene al terzetto, e la vivace title track, un inno al puro divertimento, ne è la prova.

Un sound tutto bollicine effervescenti con chiare reminescenze nineties che non inventa nulla ma ben suonato e che diverte. Molti quindicenni di oggi, guardando indietro tra qualche anno, se lo ricorderanno con nostalgia. Una crescita importante che continua insomma, until “Next Time” ovviamente.