Into commercial. Seth Haley è uno a cui piace giocare con le parole crociate, è ironico al punto di battezzare il suo progetto storpiando il nome dell’attore Tom Cruise, dipingendo sulla faccia di chi ha inteso il gioco di parole un ghigno cinico e complice.
“Galactic Melt” è un titolo che già di suo spiega sufficientemente cosa contiene l’album: una fusione elettronica di synth pop e chillwave proiettato in spazi siderali dalla forma retrò, di quelli che potevano trasmettere le tv commerciali durante gli anni “’80. “Galactic Melt” è insomma un album nostalgico, quasi subliminale nel riprendere in modo calligrafico i jingle synth anni “’80. Nella sostanza l’album è fluido ma piatto, ogni brano è una variazione del concept dell’album, una libreria di suoni che si seguono in modo coerente ma che non hanno molto da raccontare.
Haley ha ripreso un jingle pubblicitario di pochi secondi e ci ha costruito su un’intera produzione, senza però riuscire a conservare l’attenzione dell’ascoltatore per tutta la sua durata. L’esperimento in sè è interessante ma la natura di uno spot è proprio quella di catturare l’attenzione in un attimo, cosa in cui “Galactic Melt” riesce nello spazio di un solo brano (“VHS Sex”).
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2. VHS Sex
3. Cathode Girls
4. Air Cal
5. Flightwave
6. Hyperlips
7. Brokendate
8. Glawio
9. Ether Drift
10. Futureworld