Quello che stiamo vivendo è un periodo molto strano, il tempo pare essersi fermato. L’unica cosa che sembra andare avanti è l’aggiornamento dei vari sistemi operativi e delle varie app, l’unico dato empirico che ci conferma la data astratta sul calendario. La cultura invece altra storia, quella già  da tempo ha abdicato al presente: vai al cinema e sul tabellone ti ritrovi a decidere tra “Titanic”, “la Bella e la Bestia (3D)” e “Men in Black III”; nell’autoradio inciampi negli Smashing Pumpkins, sullo scaffale del centro commerciale trovi la ristampa de “Hanno ucciso l’uomo ragno” e se vuoi rilassarti con un po’ di tv? Ti ritrovi con Beavis e Butthead sul canale che guardavi quand’eri bimbaminkia. La cultura cambia solo in post-produzione offrendo i contenuti di sempre, proponendo ai nuovi adolescenti quello che i nuovi adulti pensavano di essersi lasciati alle spalle da almeno un decennio.

Le vostre speranze non saranno deluse rientra in questo contesto di criogenizzazione culturale (e forse l’artwork frigorifero ne è un segno implicito), per cui gli anni ’00 non sono altro che un errore di sistema, risolto riavviando con le impostazioni predefinite, esattamente quelle che vigevano a fine millennio. La time machine dei Masoko è infatti settata sul periodo ’97-’99, poco dopo l’arresto cardiaco di Dave Gahan e poco prima che Britney Spears ci colpisse one more time. Il tema del disco è il “crollo”, o meglio la decadenza, quella sensazione alienante che non ci fa sentire il terreno sotto i piedi, che ci fa temere l’ignoto, che ha molto influenzato il sound di matrice ed ispirazione angloamericana di fine millennio generando album uno meglio dell’altro: “Ava Adore”, “Is this desire?”, “Without you i’m nothing”, “Ultra “e tra gli italiani “Metallo non Metallo”, “L’Eroe Romantico”, “Microchip Emozionale”. Ma le analogie si fermano in superficie, alla pura citazione, perchè la tempra tra le due crisi è diversa: in quella autentica c’era poco da ridere, la decadenza era trattata in modo ansiogeno, ci si era immersi, presente noto e futuro incerto. Quella dei Masoko si basa invece su presupposti opposti: presente incerto, futuro impensabile, solo il passato a salvaguardare la nostra identità . L’arma che la band adotta per aggirare tale situazione è l’ironia, che se da un lato sdrammatizza, alleggerendo temi complessi, dall’altro ti costringe a razionalizzare, a fare un passo indietro per inquadrare l’attualità  evitando il coinvolgimento diretto. Il risultato è una freddezza compositiva ed un’appagante rassegnazione.

“Buco nella testa” è la traccia campione che ben spiega questa indole, che traccia una linea immaginaria da fine millennio ad oggi, facendo una breve sosta nei primi anni “’00. Nel ’97 Morgan, quando allora era semplicemente il fontman eccentrico dei Bluvertigo, cantava ho bisogno di pillole che facciano passare il mio malditesta, ad altra latitudine lo stesso anno un Dave Gahan redivivo aveva il medesimo problema neuronale, declinato però alla maniera pulp “un dolore insopportabile sta battendo nella mia testa / qualsiasi cosa abbia fatto ho fissato la canna di una pistola” ebbene oggi il colpo è partito e una volta riacquistate le funzioni primarie si ritorna a fare jogging in città  perchè “le polveri sottili non fanno più tanto male”.

Entrando nel dettaglio di “Le vostre speranze non saranno deluse” per quanto riguarda il suono sono due le influenze principali dei Masoko: I Bluvertigo e i Depeche Mode anni ’90. “In alto”, “Oggetti”, “Fortuna” attingono dai secondi a piene mani, mentre “Birra e sigarette” si rifà  esplicitamente ai Bluvertigo di “Sono=Sono”. Questi i riferimenti più palesi, il resto del gioco “indovina chi” lo lascio all’ascoltatore che si divertirà  a scoprire frammenti ed assonanze (e per farlo dovrà  ascoltarsi attentamente tutto il disco) perchè alla fin fine siam mica qui a giocare a scacchi sul cruciverba! L’album in sintesi è un gradevole crogiuolo di post punk ed elettronica, miscelata con arte e furbizia (i potenziali singoli sono almeno sette) con arrangiamenti articolati manco fossero un gruppo chamber pop. Due unici nei: “il diavolo”, il cantautorato è un loro punto debole, quando si inseriscono in questo segmento perdono mordente e carisma, la serietà  proprio non gli si addice. “Tutto eri ieri”, sulla lunga distanza e sul crossover tra generi non proprio adiacenti c’è ancora da lavorare. Consideriamola una prova in corso di validazione.

Per concludere i Masoko hanno alle spalle 10 anni di sbattimento, ma per il panorama non-indie italico sono poco più che una start-up, Le vostre speranze non saranno deluse ha tutte le caratteristiche per imporsi sul grande pubblico e per farlo serve: un videoclip con i controtesticoli (vedi Gotye) o in alternativa/concomitanza un jingle pubblicitario (vedi i Grizzly Bear) e naturalmente concerti da qui all’eternità . Riusciranno i nostri eroi nell’impresa? Noi glielo auguriamo.