Holiday in Arabia è un duo elettrock formato da Sebastiano Confetta e Marco Ghidelli, che ama i finali aperti e i film irrisolti. Dopo l’EP d’esordio datato 2010, tornano oggi con il loro “Open Ending” per Baffo Music,  etichetta nuova di zecca proprietà  di Emanuele Battisti (che produce l’album insieme alla band) e con sede a Parigi, distribuisce Audioglobe. Se il cuore batte per la cinematografia sperimentale, la testa è ben salda sulle spalle e e coordina il lavoro intellettuale e materiale dando vita ad un album solido e ben centrato, con chiari riferimenti al post-punk degli Ottanta (“(Im)patience” dove la voce è gutturale e marziale il giusto), all’elettronica french-touch e al kraut (giusto una spolverata).  

Loop di chitarra e sintetizzatori, ritmiche sempre cadenzate e mai invadenti, i decibel quasi mai fuori controllo così da creare tappeti sonori che vogliono essere colonne sonore per finali di film, risultando schiettamente credibili (parola molto in voga). Per il resto non ci sono novità  sostanziali rispetto ad una musica alla quale ci stiamo abituando, se non assuefacendo, piacevole certo ma che mostra una forte carenza sul versante emotivo (siamo lontani anni luce da un Indian Wells), non manca la citazione del poliziottesco: in questo caso dialoghi tratti da “Milano Calibro 9” presenti nel brano “Petrolio”.

Una musica rispetto alla quale si rimane freddi e distaccati. Nuova musica che si candida a riempire spazi già  sfiniti dall’affastellarsi di suoni che si accontentano di esserci senza pretendere attenzione e che fanno rimpiangere quello magnifico e discreto della natura o, meglio ancora, il silenzio.

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Open Ending
[ Baffo – 2012 ]
Similar Artist: Air, Cliff Martinez, Indian Wells
Rating:
1. 1960
2. Cosmos
3. Whispering
4. Around Me
5. Lowpass
6. (Im)patience
7. Budavari
8. Petrolio
9. Tegel