Un piccolo gioiello che sa di ghiaccio e muschio, soli timidi e intimità socchiuse. Un sofisticato quanto semplice mondo che allunga forme e melodie fino a non tramontare mai, come un sogno infinito; “Sudden Elevation” è il terzo e bel disco della cantautrice islandese Olof Arnalds, una poetessa dei fiordi tenerissima e fragile, un temperamento quasi lunare che, con una forte cerebralità , incanta e fa sofismi miracolosi come un’architettura a tela di ragno.
Suona la chitarra ed il violino ha impastato musica con Mum e Bjork e ama i gatti coccoloni, come la sua musica che ha la forma di un caminetto acceso dove entrano storie, fole e chissà quant’altro che la sua mente delucida e mette in fila come notti da passare aspettando albe ancestrali e ataviche figure; cantilene “Call t what you want”, sciarade “Treat her kindly” , sogni in solitaria e armoniche folk senza anagrafe, dodici brani che sfilano con le sembianze reali di grani di un rosario bucolico “German field”, “Bright and still”, tracce che incantano con un canto virginale e trasferiscono pace interiore al cuore, infinitamente al cuore. Un folk altolocato, inno alla limpidezza di filastrocche che sanno di magia, di quella affabulazioni che tra maghetti ed eleganti folletti toccano l’immaginazione sopra ogni logica.
Grazie acustiche e angelicate da trattare con attenzione massima, tanto sono fragili e impalpabili, una sostenuta tecnica “teller” che l’artista Arnalds sciorina e immortala in languori estatici “Numbers and names” on in picking atmosferici “Sudden elevation”, finchè la sofficità a mantra che ricama “Perfect” arriva, ti strega e con un colpo inaspettato ti porta via, nei suoi meandri ipnotici. Disco per palati raffinati e trascendentali, una trasparenza e un gelido calore dal Nord del Nord.
2. Bright & still
3. Return again
4. Treat her kindly
5. Call it what you want
6. A little Grim
7. Fear less
8. Numbers and names
9. Sudden Elevation
10. The joke
11. Onwards and upwards
12. Perfect