Ripensando alla prima stagione di The Newsroom, l’ultima creatura televisica di Aaron Sorkin (The social Network, giusto per citare uno dei suoi lavori cinematografici) mi riesce difficile immaginarne una collocazione nei nostri palinsesti a causa delle tematiche molto americane che affronta, seppur con un linguaggio che dovrebbe essere universale: quello delle verità giornalistiche. La storia percorre le vicende televisive di Will Mc Avoy (Jeff Daniels), anchorman di una tv via cavo di solito riluttante nel prendere posizioni scomode in pubblico che, stuzzicato durante un convegno da una domanda di una studentessa, si lascia andare ad una lunga invettiva su tutto quello che l’America non rappresenta più. Da quel momento le cose cambiano, a partire dallo suo staff che gli viene rivoluzionato a sua insaputa, per finire con il modo stesso di fare informazione. La serie ha un intento, se vogliamo romantico, nel descrivere la vita di una redazione che difende con le ughie e con i denti il diritto di offrire la verità alla gente senza compromessi e condizionamenti di sorta.
Da qui il linguaggio universale, quello che parte da problematiche vicine agli USA ma descrive un modo di fare giornalismo che anche dalle nostre parti sembrerebbe pura utopia. L’episodio pilota è un esempio di scrittura superba, mettendo sul piccolo schermo lo sfogo capolavoro di un Jeff Daniels in forma smagliante. I dialoghi sono il fiore all’occhiello di una produzione che non lesina nemmeno nella costruzione di personaggi perfetti ed amalgamati negli intrecci con sapienza quasi scientifica. E’ un piacere affondare nelle vicende della redazione anche quando si esula dall’argomento giornalistico e ci si avvicina alle tematiche personali dei protagonisti. La cruda verità è che quello che Sorkin mette su schermo è semplicemente quello che ogni redazione giornalistica dovrebbe essere: al servizio della gente e alla ricerca della verità , che sia scomoda o meno. Se vogliamo trovare un difetto alla produzione è forse qualche piccolo eccesso di buonismo in alcuni passaggi ed una ricerca quasi forzata della perfezione che sembra addirittura poco credibile
Peccati veniali in un prodotto ineccepibile, girato magnificamente con un ritmo narrativo abbastanza veloce che non concede possibilità di noia. Non siamo certi di vederlo presto anche sui nostri schermi, ma ci sentiamo di consigliarlo a chiunque voglia godersi una storia attuale, forse un po’ ostica in alcuni momenti per le tematiche a noi poco note, ma raccontata con maestria ed interpretata magistralmente. Di sicuro uno dei migliori “drama” che le produzioni a stelle e strisce hanno sfornato negli ultimi anni. Per questo 2013 ne è stata annunciata una seconda stagione che, ne siamo certi, non tradirà le grandi attese maturate dopo questi primi dieci episodi.
The Newsroom Trailer
