Non un ritorno trionfante quello dei Beady Eye a due anni di distanza dal ‘debutto’ “Different Gear, Still Speeding”. A dire il vero i presupposti perchè si trattasse di un lavoro ‘nuovo’, originale e ben fatto non mancavano. Lo stesso Liam Gallagher aveva annunciato ai quattro venti che ci saremmo dovuti aspettare dai ‘naufragi’ degli Oasis un cambio repentino di percorso. Messo da parte il britrock, il suono si sarebbe spostato verso territori sperimentali, tendenti alla psichedelia e la scelta di affidarsi a Dave Sitek (TV on the Radio) alla produzione non faceva altro che far ben sperare. E invece? Invece qualcosa deve essere andato storto perchè “BE” a conti fatti risulta un album senza personalità , e se vogliamo anche privo di anima. Un album scialbo e sgonfio, tanto che perfino la sfacciataggine di Liam pare essersi smarrita (e non venite a parlarmi di maturità …).

Un flop quindi. E la responsabilità  di questa rovinosa caduta può essere scaricata per intero sulla scarsa capacità  di Liam e soci nello sperimentare (mi sento di liberare Dave Sitek da ogni ‘male’ visto i risultati raggiunti con i sopracitati Tv on the Radio). Ecco, forse sarebbe stato meglio se i quattro (ai quali nelle ultime settimane si è andato ad aggiungere Jay Mehler, ex chitarrista dei ‘cugini’ Kasabian) ad alternare le più riuscite ballate (tra tutte “Ballroom Figured”, “Start A New” e “Soon Come Tomorrow”) si fossero concentrati sul piazzare del sano rock’n’roll, prendendo spunto, che so, dai nonnetti Rolling Stones (“Shine A Light” si muove in questa direzione e il risultato è più che apprezzabile), anzichè proporre sgonfi e impalpabili brani dei quali salvare qualcosa risulta incredibilmente difficile (“Soul Love”, “Iz Rite”, “Flick of the Finger”). Insomma, i cinque avrebbero fatto meglio, col senno di poi, a offrirci in pasto un disco più rumoroso e incazzato (dice niente “Definitely Maybe”?) anzichè queste pigre e incolori undici tracce che non faranno fatica a finire dritte nel dimenticatoio.. per la gioia di fratello Noel, che nel frattempo ce lo immaginiamo ridere sotto i baffi per questo disastroso capitombolo.