Dopo un primo album omonimo pesante e ipnotico come pochi e un concept EP (“The Ballad Of The Starchild”) inframezzati da un curioso 7” in cui rielaboravano a modo loro alcune canzoni dei Nirvana, i NAAM approdano al secondo disco. E dopo aver fatto i conti con Satana, lo spazio (UFO compresi) e il soprannaturale cambiano le carte in tavola. “Vow” non dimentica i temi universali ma affronta anche argomenti più personali, affondando la lama nei sentimenti. Parlando, anche, d’amore. Amore sofferto, minaccioso, inconcludente, maligno, soffocante, animalesco, quello che non si trova nelle favole. Chi se lo sarebbe mai aspettato, da loro.

L’album numero due prende in prestito da “The Ballad Of The Starchild” (che era diviso in quattro “movimenti”) la struttura sinfonica, con tanto di introduzione (“A Silent Call”), intermezzi (“In & Thru”, “Brightest Sight”) e chiusura finale a tema (“Adagio”). Senza rinunciare all’atmosfera doom, al basso tribale, alle chitarre pesanti e psichedeliche, cui si aggiungono organo e un florilegio di tastiere dall’anima prog (altra novità  dell’ultima ora, merito di John Weingarten, quarto membro aggiunto da poco). Col tempo si è evoluta la musica dei NAAM, diventando più complessa e articolata come dimostrano “Skyscrapper”, “Pardoned Pleasure” e una sorprendente “Laid To Rest” dove i sintetizzatori convivono a meraviglia con un’insospettabile chitarra acustica. L’influenza dei primi Sabbath, le staffilate psych di “Vow”, l’acido rock di “Midnight Glow”, i momenti di improvvisa eccitazione death metal sono sempre lì, chiari e presenti, ma lo stile del quartetto di Brooklyn è diventato più riflessivo (quando c’è da picchiare duro però non si tirano certo indietro, ascoltare per credere “Of The Hour”). Un cambiamento già  evidente in “Starchild”, che qui raggiunge la sua piena maturità . Non più semplice esperimento momentaneo ma un’evoluzione vera e propria, un deciso passo avanti.

Come sempre quando ci si trova davanti a dischi di questo tipo l’avvertenza è quella di sempre: questa è musica dal mood particolare, non adatta a tutte le orecchie e i palati. Maneggiare con cura quindi, ma vale assolutamente la pena di farsi trascinare nel mondo oscuro e onirico dei NAAM.

Vow
[ Tee Pee – 2013 ]
Similar Artist: Sleep, Om, i primi Sabbath, Quest For Fire, Weird Owl, Hawkwind
Rating:
1. A Silent Call
2. Vow
3. In & Thru
4. Pardoned Pleasure
5. Laid to Rest
6. Brightest Sight
7. Of the Hour
8. Skyscrapper
9. Midnight Glow
10. Beyond
11. Adagio