Costruzioni post-math e reminiscenze doom: la premessa delle cinque tracce dei Flying Madonna’s non può che solleticare la attenzione degli amanti della sperimentazione strumentale .
Le canzoni di “Demo N.” possono fuorviare dai titoli più Zen Circus-iani che altro, eppure ricalcano l’ondata del post più sperimentale di alcuni dei gruppi più o meno citati dell’ultima decade (si vedano in separata sede Mogwai, Battles, Moscova, Pheromoans), ammiccando in ordine sparso a psychedelic rock, metal, doom e noise rock (Bruxismo) dal retrogusto anni 80. Un mash-up delle tendenze alternative più in voga, fatto con una attenzione particolare per la melodia e la non-melodia frammentata, con qualche sprazzo elettrico a là Battles(Nonna Alien).
Eppure manca quel tocco in più, che ha premiato band come Maybeshewill tra gli altri. Quel coraggio di osare e di sperimentare, creando tanto canzoni memorabili quanto esperimenti mal riusciti, in un album che sia al contempo da amare e odiare.Fortunatamente, questo tipo di sicurezza e cipiglio creativo si può coltivare con il tempo, ampliando le basi che sembrano guidare questa giovane band dalle radici psichedeliche. Non ci resta che attendere per il debutto dunque, con la speranza che i Flying Madonnas non deludano le mie aspettative. Siete stati avvisati.
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