Mi sono bastati pochi secondi di “Going To The River” per fare in modo che la superficie delle mie emozioni più delicate fosse sfiorata da queste modulazioni notturne, lievi saliscendi dilatati che si prendono il tempo di assuefare l’ascoltatore minuziosamente. La cura per il dettaglio procede di pari passo con una semplicità  strumentale che sin da subito mette in chiaro che i napoletani Redroomdreamers ci sanno fare pur non inventandosi niente. Anche quando il ritmo accelera prepotentemente, come nel primo singolo estratto “inside you”, cavalcata elettrica (lo so, è una definizione abusata ma tant’è) che risveglia l’inquietudine dall’apertura del disco come fosse una secchiata di acqua gelata in pieno sonno.

C’è uno spettro di sensazioni e di emozioni che varia di brano in brano, che sembra prendersi cura di chi ascolta, una dote non da poco. Stilisticamente dalle parti di quello che si poteva definire indie rock un paio di decadi fa senza cadere in antipatici tranelli o equivoci di sorta. Melodie spigolose ma non troppo, accenni liquidi e notturni ed una voce non sempre in primo piano, coinvolta allo stesso modo degli strumenti. Prevalenti sono le soluzioni a bassa velocità , morbide e notturne, alternate da guizzi sparati a velocità  più alta, asciutti e diretti. Nove brani per tre quarti d’ora di grande equilibrio e gusto. Quello che colpisce maggiormente è la sincerità , perchè oltre la forma c’è una sostanza che non cade nel baratro della calligrafia. Un gran bel disco, come se ne sentivano tanti diversi anni fa. Come se ne sentono pochi oggi.

Honduras
[ Happy/Mopy Records – 2013 ]
Genere: Indie rock
Rating:
1. Going To The River
2. Inside You
3. New Day
4. The Box
5. Rain Song
6. Shine A Light
7. Sunset Song
8. Run Of A Sick Boy
9. The Hole