L’età  dell’innocenza, l’età  giovane è il periodo in cui la fragilità  ti sconvolge, la debolezza ti permette di essere ingenuamente libero. Se a questo ci aggiungi la malinconia tipica di un giovane britannico che cresce con i suoi eroi tragici come Nick Drake, Elliott Smith, R. Stevie Moore, Mark Linkous, Daniel Johnston, allora vuol dire che sei dentro e non puoi più scappare. Hai solo un vortice dentro che deve uscire e trovare spazio tra il fermento industriale Bristoliano e le piccole e malinconiche colline del Wiltshire.

L’introspezione è viva e sincera in Oliver Wilde, giovane artista di un timidezza che ti fa il cuore in mille pezzi come lo specchio frantumato di T.S. Eliot. La sua è una ricerca interiore istintiva, solitaria di ogni pezzo. Sviscerarsi non è da tutti. Il gigante buono Oliver lo fa sul serio ed è questa la sua vera prima forza del disco. Si perchè in “A Brief Introduction of Unnatural Lightyears” c’è la solitudine ammaliatrice di Sparklehorse in “Curve” in “Something old” e la bellissima “Flutter”. E quella o c’è l’hai o non puoi invertartela. “Pinch” è una ballad lo-fi di struggente bellezza, il filtro sparklehorsiano sulla voce persiste, la chitarra acustica sembra illustrarti i paesaggi inglesi, così belli, così tristi, una ricetta che in passato abbiamo già  incontrato e che sempre volentieri accettiamo. Il mondo di Oliver Wilde è un mondo fragile, fatto di umiltà  e tanta sincerità . Il disco è un mix di chitarre lo-fi, strati vocali fragili, “Rift”, serie di loop su nastri a 8 bit (Albarn ne va maledettamente pazzo in “Think Tank”), batterie campionate e fai da te che riflettono l’esigenza di un suono timido, introverso ma che ha tanta voglia di esplodere “Walter Steven’s Only Daughter”. L’ultimo brano “Twin” rappresenta il miglior biglietto da visita del disco perchè racchiude tutti gli ensemble incontrati in precedenza.

Ho incontrato Oliver Wilde ad un concerto a Londra, per caso. Era la serata dei Night Beds che sono stati fantastici. Non era facile ma il sound di “A Brief introduction to unnatural light” è riuscito ad entrare quasi senza bussare.

A Brief Introduction To Unnatural Light
[ Howling Owl – 2014 ]
Genere: alternative, lo fi, downer pop-rock
Rating:
1. Curve (Good Grief)
2. Perrett’s Brook
3. Flutter
4. Something Old
5. Marleah’s Cadence
6. Pinch
7. Rift
8. Walter Stevens’only Daughter
9. Happy Downer
10. Twin