Seth Lakeman si è sempre trovato più a suo agio nei piccoli locali o nei festival folk un po’ nascosti e raccolti, quelli a cui ti porta un amico appassionato o che scopri andandoli a cercare, piuttosto che sui palchi delle grandi manifestazioni internazionali (palchi che comunque ha calcato in diverse occasioni). Fin dagli esordi, da quel “Three Piece Suite” realizzato con i fratelli Sam e Sean a nome Lakeman Brothers, poi con gli Equation insieme a Kathryn Roberts e Kate Rusby e infine in tutta la fortunata carriera solista la sua musicaè entrata e uscita dalle classifiche a intervalli regolari, elogiata dai critici e seguita da un pubblico caloroso e attento.
Tre anni sono passati dall’intenso “Tales From The Barrel House”, ma poco o nulla sembra essere cambiato nell’universo musicale di Mr. Lakeman. Stesso songwriting che parla di piccole cose, di persone qualunque, senza nome, che diventano importanti solo quando qualcuno gli dedica una canzone. L’immancabile violino a cui aggrapparsi, quello strumento suonato con gran maestria che Lakeman ha fatto diventare improvvisamente popolare nel 2006 con la trascinante hit “Lady Of The Sea”, qualche rapido accenno country.
Meno pop e più complesso di “Poor Man’s Heaven” e “Hearts And Minds”, “Word Of Mouth” è un omaggio alle radici umane e musicali di questo ragazzo del Devon. Registrato in una chiesa della Cornovaglia con l’aiuto dei fidi Ben Nicholls al contrabbasso e Cormac Byrne alle percussioni e di uno stuolo di collaboratori (Leon Hunt al banjo, India Vaughan al violoncello, Martin Green all’accordion) racconta storie con la “s” minuscola ma marginali solo in apparenza. Storie vere, ordinarie e spesso drammatiche come dimostrano le interviste contenute nel DVD che accompagna la versione deluxe dell’album.
C’è chi ha passato la vita sui treni (“Last Rider”), lavorando al porto (“Another Long Night”) o in miniera (“Labour She Calls Home”), lottando per i diritti civili (“Each Man”), chi semplicemente viaggiando per dovere o per passione (“The Ranger”, “The Courier”, la nostalgica coppia di gypsies che appare in “The Wanderer”). Chi la vita ha rischiato di perderla e deve fare i conti con gli incubi suoi e altrui (il veterano della Seconda Guerra Mondiale ritratto in “Tiger”,brano migliore dell’album insieme a “Bal Maiden” e a “End Of Day”, prima di tre ottime bonus tracks).
Conferma di essere un artista di talento e un abilissimo storyteller, Seth Lakeman. Ascoltare “Word Of Mouth” è come entrare nel pub di una piccola cittadina inglese, dove l’arredamento è lo stesso da anni egli abitanti si incontrano sera dopo sera davanti a una birra ricordando il passato. Un disco ambizioso, un album folk d’altri tempi daassaporare lentamente come si fa con un bicchiere di vino o con il nuovo libro del proprio scrittore preferito.
2. Another Long Night
3. The Courier
4. Labour She Calls Home
5. Bells
6. Last Rider
7. The Saddest Crowd
8. Tiger
9. The Ranger
10. Bal Maiden
11. Each Man
12. Portrait of My Wife
13. End of Day
14. The Borders
15. Morning Song