Nati agli inizi dei ’90 sulle ceneri dei The Cudgels il quartetto proveniente dalle West Midlands inglesi è stato per anni il segreto meglio conservato della scena indie-pop britannica. Una carriera più che decennale segnata da poche apparizioni live, una manciata di EP, e un solo disco “Pinstripes and Englishmen”, ottimo esordio che tuttavia non convince Gavin Priest, leader e fondatore, a dedicarsi ‘full-time’ al progetto.
L’attenzione sui The Proctors torna a riaccendersi l’anno scorso, in occasione dell’uscita di “Everlasting Light” un autentico capolavoro guitar-pop nella migliore tradizione Sarah Records. Pubblicato dalla Shelflife Records, etichetta americana ormai diventata autentica istituzione in ambito indie-pop/twee (Burning Hearts, Dylan Mondegreen, Holiday Crowd, solo alcune band del suo roster”…), registrato da Ian Catt (Saint Etienne, Field Mice), in parte suonato insieme a Tery Bickers degli House of Love, l’album è accolto con entusiasmo da stampa e appassionati del genere. Una seconda giovinezza per Gavin Priest e soci che ha tanto il sapore di definitiva consacrazione.
In occasione dei prossimi live italiani (i The Proctors saranno per la prima volta nel nostro paese per 2 concerti, 8 maggio a Roma, 9 maggio a Milano) abbiamo chiesto al leader e cantate Gavin Priestdi compilarci un mixtape ‘collezionando’ in sequenza brani, artisti e band che in qualche modo hanno formato la sua sensibilità musicale e influenzato musica.
Secondo mixtape della nostra serie, buon Ascolto!!!
“The Proctors mixtape for IfB”
by Gavin Priest, leader & singer The Proctors
Madder Rose – While Away
The Kinks – Do You Remember Walter?
Fairport Convention – Farewell, Farewell
Television Personalities – Engine Driver Song
The Sea Urchins – Everglades
Galaxie 500 – Snowstorm
Benny Profane – Skateboard To Oblivion
The House Of Love – Plastic
The Specials – Do Nothing
Dexy’s Midnight Runners – I couldn’t help if I tried
Blondie – I’m not living in the real world
Burning Hearts – into the wilderness
The Jam – Private Hell
The Field Mice – Letting Go
The Buzzcocks – I Don’t Mind
Madder Rose – While Away
(da “Bring It Down”, 1993)
Sono stato molto fortunato nel vedere i Madder Rose live dal vivo a Birmingham dopo aver comprato il loro disco. Adoro la voce di Mary Lorson e ricordo il loro bassista come una copia spiccicata di Mel Gibson.
The Kinks – Do You Remember Walter?
(da “The Kinks Are the Village Green Preservation Society”, 1986)
Una canzone che parla di infanzia. L’ho ascoltata parecchio quando, a causa di una ragazza, persi i contatti con un caro amico. I due protagonisti della canzone mi ricorda di noi. Noi non giocavamo a cricket ma a calcio, e suonavamo chitarre e batteria. Trovo molto commovente la descrizione di come le persone crescono e di come con il tempo i loro valori cambiano completamente.
Fairport Convention – Farewell, Farewell
(da “Liege & Lief”, 1969)
Abbiamo suonato questa canzone nel nostro primo album pubblicato su Sunday Records. La versione originale mi fa ancora venire la pelle d’oca.
Television Personalities – Engine Driver Song
(da “Privilige”, 1989)
Ho conosciuto l’album “Privilige” grazie ad Andrew dei The Cudgels. Abbiamo passato ore nel suo appartamento ad ascoltarlo, questa canzone mi ha sempre colpito in modo particolare, il “‘tragico humour’ di Dan Treacy ha sempre esercitato un grande appeal su di me. “Salvador Dali’s Garden Party” è un altro classico.
The Sea Urchins – Everglades
(da “Stardust”, 1992)
Una grande canzone che viene dalla nostra stessa parte di mondo. Jamie, il cantante dei Sea Urchins, una volta, dopo un loro concerto al Barrel Organ di Birmingham , mi ha prestato i soldi per togliere le ganasce alla mia macchina … ‘great fella’ !!!
Galaxie 500 – Snowstorm
(da “On Fire”, 1989)
Difficile scegliere una sola canzone da “On Fire” un disco che ho letteralmente consumato.
Benny Profane – Skateboard To Oblivion
(da “Trapdoor Swing”, 1989)
Io e Adrian abbiamo dovuto per forza includere questa canzone. Veniva regolarmente suonata dal DJ del JBS in Dudley, un locale fondamentale per la nostra educazione musicale. Grande pop song con un tragico soggetto, mi riporta indietro ai miei giorni innocenti
The House Of Love – Plastic
(da “The House of Love (The German Album)”, 1987)
Avrei potuto scegliere altri brani come “Man To Child”, “Love In A Car”, “Touch Me” ma adoro questa canzone dll’album “German” e adoro quel suo riff tanto “Midnight Cowboy”. La malinconia creata dai The House Of Love ha qualcosa di “‘dark’, me ne sono innamorato dal primo istante. E’ stato un onore incontrare Terry Bickers e averlo come ospite nel nostro album, un grande colpo!!!
The Specials – Do Nothing
(da “More Specials”, 1980)
Quando ero molto giovane avrei voluto prendere parte alla vita dei club. Tutti i ragazzi più grandi erano o mods, skinheads e rude boys. Questa canzone veniva spesso suonata e il testo aveva un grande appeal su di me . La triste progressione del ritornello ‘I’m just living in a life without meaning’ e ‘fashion is my only culture’ riassumeva molte cose.
Dexy’s Midnight Runners – I couldn’t help if I tried
(da “Searching for the Young Soul Rebels”, 1980)
Altro disco che abbiamo suonato milioni di volte nell’appartamento di Andrew Cudgel. Questa canzone mi fa uscire di testa. Pete, bassista dei Dexys, ha registrato tutte le cose che abbiamo pubblicato per la Sunday Records.
Blondie – I’m not living in the real world
(da “Eat to The Beat”, 1979)
Un vecchio punk che viveva vicino a casa mia fece per me un mixtape infilandoci questa canzone. Mi piace da matti. In quel periodo utilizzavo l’acustica di mia sorella per imparare a suonare la chitarra, lui mi “‘presentò’ un distorsore fuzz e velocemente “Kum Ba Ya” divenne “Pretty Vacant”.
Burning Hearts – into the wilderness
(da “Extinctions”, 2010)
Veramente un gran pezzo pubblicato dalla Shelflife Records, una di quelle canzoni che è una vera delizia quando inizia a suonare nel mio Ipod.
The Jam – Private Hell
(da “Setting Sons”, 1979)
“Setting Son” è il mio disco preferito dei Jam. Nella mia precendente band eseguivo cover da questo album. Grande critica sociale post punk, Weller come Ray Davies parlava alle persone che vedevo camminare per strada, era così personale. “Heatwave” non doveva essere su questo disco, avrebbero dovuto metterci “Butterfly Collector” invece.
The Field Mice – Letting Go
(da “Snowballl”, 1989)
Mi ricordo perfettamente quando, il giorno che uscì ‘Snowball’, io e Andy Cudgel entrammo nel negozio di dischi Black Country e il ragazzo ci passo le sole copie che aveva: 2, una a testa. Un bellissimo vinile 10″ che ho suonato alla morte. Difficile per me scegliere una canzone, ma “Letting Go” mi ricorda di quando ho rotto con una ragazza e l’ascoltavo piangendo… incantevole bel rumore.
The Buzzcocks – I Don’t Mind
(da “Another Music in a Different Kitchen”, 1978)
Dovevo includere questa band. Adoro ogni loro canzone. Da ‘Fast Cars’ a ‘Girl From The Chainstore’
I The Proctors saranno live per la prima volta in Italia tra pochi giorni:
Ven 9 Maggio Roma @ BlackMarket, UnpluggedInMonti
Sab 10 Maggio Milano @ Ligera, Pop Days