Parlare di folk e tradizione è ancora possibile grazie ai Frozen Farmer. Attivi dal 2009 a Varese, dopo un iter di studio sulla scrittura e sugli arrangiamenti, un primo Ep nel 2011 ed esibizioni live molto apprezzate, sono approdati agli studi Seahorse Recording per la registrazione di ”Stay”. Il nucleo di questi affidabili musicisti affonda le radici nei primi anni del duemila in cui Francesco Scalise (voce, banjo) e Paolo Grassi (voce, percussioni, clarinetto) facevano parte dei Midwest, di matrice alt-country.

Questo disco si presenta all’ascolto senza ostacoli e mediazioni: il setting sonoro è impostato verso l’essenzialità  e la delicatezza. L’impronta della tradizione americana fa il resto poichè viene rappresentata la sua purezza, seppure con inventive ritmiche precise. L’ottima padronanza degli strumenti musicali è la caratteristica che si avverte nell’immediato: un abbraccio corale, visibile in apertura con ”Sweet Angel” regala un folk melodico che strappa fraseggi al blues, e del resto come non potrebbe visto il featuring con il polistrumentista Tim Sparks.

Con ”Frozen Farmer”, seconda track, si percepisce l’anima di tutto l’album: il banjo ha una posizione decisamente rilevante insieme al mandolino, le sezioni ritmiche tengono fede ad una struttura folklorica classica. ”Fredericksburg” è una ballata lenta e innovativa per il gusto a volte pop con cui viene affrontata: l’harmonica e l’organo connotano il pezzo con forte malinconia finchè esplode attraverso echi acustici pinkfloydiani. Da rilevare anche l’omonima traccia che dà  il nome all’album, per la freschezza e l’organizzazione delle timbriche e il pattern di chitarre e banjo. Si avverte un certo retaggio che proviene anche da James Taylor, ma tuttavia l’impianto è fortemente alleggerito: chiaro esempio in ”Here I Come”. Colpisce invece ”Shame on Me” che presenta anche il testo più riuscito del disco: del resto il folk tramanda storie e racconti, quindi anche il testo ha una sua funzione specifica. I Fronzen Farmer rendono al meglio l’impatto tra alt-country, bluegrass e folk sul piano musicale delle parole e del ritmo, mentre sul piano del contenuto manca ancora un approccio incisivo. Il progetto mantiene la sua valenza artistica ed è sicuramente una delle esperienze più innovative del panorama italiano.

Stay
[ Seahorse – 2014]
Genere: alt-country, bluegrass, folk
Rating:
1. Angel’s Melody
2. Frozen Farmer
3. There’s a Leak
4. Fredericksburg
5. Jenny
6. Stay
7. Valley of Memories
8. Here I Come
9. Shame on Me
10. En of the Day