Il piedino che tiene il tempo, come impazzito. Quell’ “uhu uhu uhu” molto White Stripes in gita di piacere (o qualunque cosa sia) che invade il singolo “Trainwreck 1979” e ti penetra nel cervello con la rapidità di un fulmine. Sono tornati i Death From Above 1979 e si sente. Jesse F. Keeler e Sebastien Grainger, due ragazzi canadesi che amano prendersela mooolto comoda visto che per dare un successore al già ottimo “You’re A Woman, I’m A Machine” ci hanno messo dieci anni tondi tondi, riuscendo anche a sciogliersi e rimettersi insieme nel frattempo.
Back in action con una sola missione: darci dentro di brutto. E non importa se in dieci anni il mondo musicale è cambiato un bel po’ e se devono vedersela con orde di ragazzini incazzati che gli fanno concorrenza (ultimi della serie gli inglesini Royal Blood). I Death From Above 1979 vanno avanti imperterriti per la loro strada. Senza mai tirare il fiato, senza risparmiarsi, con la stessa facilità con cui noi comuni mortali beviamo un bicchiere d’acqua. Che sia il groove da dancefloor di “Cheap Talk” (verrà prontamente remixata dai MSTRKRFT ovvero l’ “altra” band di Keeler, c’è da scommetterci) “Gemini” o “Government Trash” il risultato è lo stesso: non si riesce a stare fermi. Un party continuo (con la sola eccezione di “White Is Red”, ma quello è un inquietante afterparty), il basso furoreggia, la batteria pesta duro. E se qualcuno si dovesse stufare di “Trainwreck 1979” c’è sempre l’ “oh oh oh” ballerino di “Crystal Ball” in agguato, pronto a far danni.
Questi sono i Death From Above 1979 versione 2014, prendere o lasciare. Vietato lamentarsi: come hanno detto Keeler e Grainger “l’avete voluto voi” questo secondo album. E meno male, perchè se non ci fosse sarebbe un gran peccato. “The Physical World” è perfetto per accompagnare lunghe sedute di cardio, spinning o tapis roulant in palestra. Anzi ascoltandolo si potrebbe preparare pure una maratona, un chilometro dopo l’altro senza sentire la fatica. Un disco rock da “sentire” col corpo, non solo con le orecchie. Grintoso, coinvolgente e catchy. Da consumare