Per questo Best of sono state prese in considerazione le uscite americane delle varie stagioni (scelta pensata guardando al panorama decisamente più ricco), pertanto compariranno serie/stagioni non ancora trasmesse in Italia, nonostante questo verrà evitato qualsiasi spoiler per ogni show.
Probabilmente mancheranno alcuni show molti famosi che per motivi di tempo non sono stati ancora ultimati, due nomi su tutti ce li togliamo subito: “Sons of Anarchy” e “Boardwalk Empire”.
Prima di partire eccovi alcune menzioni speciali dei nostri redattori, cioè quegli show che per poco non sono entrati in top 10, ma che comunque meritano attenzione secondo chi ha stilato questa lista:
THE LADY (stagione 1)
Nelle dieci puntate di “The Lady” è tutto talmente sbagliato da diventare perfetto, magari Lory Del Santo è molto più consapevole di noi e non la capiamo abbastanza.
O forse non c’è niente da capire, per una volta, in barba ai futuri dottorati sul ruolo di Chang nella cultura pop occidentale
(Sara Marzullo)
FLEMING (stagione 1)
La vita del celebre scrittore ed ex spia, creatore di James Bond si intreccia inevitabilmente con il suo alter ego letterario. Quattro avvincenti puntate per gli amanti dell’agente segreto più celebre del cinema e scoprire i segreti che lo hanno reso celebre.
(Miko Di Nella)
THE LEFTLOVERS (stagione 1)
Il ritorno di Damon Lindelof in una serie contorta e misteriosa al limite del mistico. Interpretazioni eccelse in una trama ricca di pathos e straniamento. Un progetto ambizioso che sembra essere solo all’inizio.
(Miko Di Nella)
GAME OF THRONES (stagione 4)
Il progetto di trasposizione più complicato nella storia della tv continua a crescere con tutti i suoi difetti e i suoi grandi pregi. Il gioco del trono è più aperto che mai)
(Marco Mori)
SHERLOCK (stagione 3)
Ha avuto un calo evidente rispetto alle prime due straordinarie stagioni; aumentando il livello di humor a dismisura si è persa un po’ la retta via, ma resta comunque un ottimo show con grandi attori.
(Marco Mori)
Ora ecco a voi le migliori serie tv di questo 2014, rigorosamente senza un ordine gerarchico:
HOUSE OF CARDS
stagione 2
C’è una scena in questa stagione che mi ha letteralmente terrorizzato: alla fine della prima puntata, Frank si gira per la prima volta verso la telecamera e dice pensate che mi fossi dimenticato di voi? è qui il punto di questa grandiosa serie televisiva, raccontare cosa sia il potere e come la televisione (o la letteratura, o qualsiasi altra cosa) morale sia nauseante e inutile: Lady Macbeth non parla di punizioni, insomma. Tra pochi mesi esce la terza serie e il compito a casa per tutti, come dice un tizio che fa gli oroscopi e che io in verità non tollero, è ricordarvi che gli Underwood non si sono dimenticati di voi e che preparano la guerra, senza mai desiderare la pace.
(Sara Marzullo)
FARGO
stagione 1
What if you’re right and they’re wrong? Lester Nygaard legge questa frase ogni volta che scende nel seminterrato, a un certo punto ha iniziato a crederci. L’anthology series tratta dall’omonimo film dei fratelli Coen e ambientata a dieci anni di distanza, racconta di come i maglioni con le renne, il caffè bollente e la neve possano apparire una scenografia perfetta per una comedy dalle risate registrate e di come invece la violenza si adatti un po’ a qualsiasi ambiente.
Con un Billy Bob Thornton e un Martin Freeman in gran spolvero, con le piaghe d’Egitto e le cavallette che arrivano dal cielo a punirci tutti, this is a true story o forse assomiglia solo a una storia che uno sconosciuto potrebbe raccontarvi in sala d’attesa.
(Sara Marzullo)
TRUE DETECTIVE
stagione 1
Dopo le 8 puntate ambientate in Louisiana, la serie targata HBO scritta dal romanziere Nic Pizzolatto alza ulteriormente l’asticella qualitativa stravolgendo i canoni tradizionali della narrativa televisiva contaminando il noir con l’esistenzialismo elevando una serie televisiva al rango di opera d’arte alla stregua delle opere letterali o cinematografiche.
Due protagonisti, Matthew McCounaghey (con un’indimenticabile Rust Cohle) e Woody Harrelson in stato di grazia, sceneggiatura perfetta e regia di Cary Joji Fukunaga impeccabile con il piano sequenza da 6 minuti nel quarto episodio semplicemente grandioso. Nulla dopo questa serie sarà come prima e tutte le nuove produzioni dovranno farne i conti.
(Mirko Di Nella)
SILICON VALLEY
stagione 1
La serie nerd per eccellenza targata HBO. Cinque trentenni nella mecca della tecnologia cercano di sfondare con una start up innovativa ma sgangherata e un’idea potenzialmente geniale contesa dai due grandi leader e guru della Silicon Valley indi per cui del mondo.
Una parodia in 8 episodi tra il serio e il faceto, scritta da un ex informatico, Mike Judge, che conosce bene il mondo geek avendo lavorato proprio nella Silicon Valley.
L’anello di congiunzione tra “The Big Bang Theory” e “The Social Network”.
(Mirko Di Nella)
THE KNICK
stagione 1
Il medical drama visto dal regista premio oscar Steven Soderbergh ci conduce all’interno del The Knickerboker Hospital di New York all’inizio del novecento nel quale lavora l’eccentrico e geniale dottor John Tuckery, interpretato abilmente da Clive Owen.
Una serie innovativa, musica techno minimal in sottofondo e regia sperimentale frutto del talento visionario di Soderbergh. Un colpo allo stomaco che nulla lascia all’immaginazione nella sala operatoria per disegnare il lungo e doloroso cammino della medicina. Imperdibile per qualsiasi cinefilo.
(Mirko Di Nella)
GOMORRA
stagione 1
La costruzione di un immaginario ““ partiamo con i tagli di capelli e l’argenteria, finiamo con vostra madre ““ è una cosa difficile, figuriamoci farlo con Napoli, la camorra e tutte quelle cose di cui la televisione si nutre e non sa raccontare. E invece. I Savastano, Conte, le palazzine, gli alberghi finiti e mai aperti fanno di “Gomorra” è uno dei prodotti migliori dell’anno, uno di quelli che vi fanno venire in mente “The Wire”, con un universo ricostruito a favore di telecamera.
Coi diritti venduti in una cinquantina di paesi, premi, parodie e meme che non potete non aver visto, adesso non vi resta che programmare una festa a tema donna Imma e aspettare la nuova serie.
(Sara Marzullo)
PENNY DREADFUL
stagione 1
La creatura di John Logan (sceneggiatore di “Hugo Cabret”, “007 Skyfall” e del prossimo “007 Spectre”) per Showtime è uno tra gli show più affascinanti ed eleganti del 2014.
Tra una prestazione clamorosa di Eva Green e una ricostruzione pressochè perfetta della Londra vittoriana siamo trascinati in un’avventura senza precedenti, dove i grandi personaggi della letteratura gotica sono molto più che un contorno alla trama principale.
Poteva essere il Van Helsing della televisione (ovvero, un pasticcio senza capo nè coda), ma il coraggio e il talento di Logan hanno vinto, costruendo uno show bellissimo per palati raffinati.
(Marco Mori)
MASTER OF SEX
stagione 2
Showtime produce la serie più seducente dell’anno. La vita del sessuologo e ginecologo realmente esistito William Master, egregiamente interpretato da Martin Sheen che insieme alla sua collega Virginia Johnson negli anni 50 effettua il primo studio approfondito della fisiologia sessuale umana, esaminando nel corso degli anni migliaia di atti sessuali compiuti da volontari.
Originale, colta elegante e sensuale.
Con queste premesse dubito si possa lasciar sfuggire.
(Mirko Di Nella)
HOMELAND
stagione 4
Poche serie possono dire di esserne uscite migliorate dopo la morte di uno dei protagonisti, vuoi per un vuoto provocato nello spettatore, per le relazioni con gli altri protagonisti che non sembrano funzionare così bene o chi ne ha occupato il posto, non è così carismatico come il precedente.
“Homeland” invece può fieramente “fregiarsi” di questo titolo, perchè la quarta stagione è forse la migliore tra quelle trasmesse fino ad ora.
L’analisi di un nuovo letale nemico e il cambio di ambientazione in un Pakistan ricco di insidie, hanno giovato alla fluidità della narrazione e alla tensione generale, sempre costante e ben orchestrata.
(Marco Mori)
HALT AND CATCH FIRE
stagione 1
Prima della Silicon Valley ci fu la Silicon Prairie, dove nei primi anni 80 nacque la vera e propria caccia all’oro informatico con decine e decine di geniali innovatori, tra cui Joe, Gordon e Cameron, tre giovani talenti decisi a cambiare l’idea di PC plasmata dalla IBM.
è proprio qui che si gioca “Halt and Catch Fire”, un racconto di tre persone che tentano di cominciare una rivoluzione informatica, ma oltre a questo è soprattutto la storia dei protagonisti a starci a cuore, ovvero di quei tre ragazzi in cerca di successo per colmare i propri limiti relazionali e sentimentali. Se avete amato The Social Network, questa è la sua versione televisiva alla stessa qualità .
(Marco Mori)