#10) SYLVAN ESSO
Sylvan Esso
[Partisan]

Primo disco di un duo elettronico americano lineare e naif come tUnE-yArDs nel 2009 o Tender Forever nel 2005.

Insomma se vi piace il genere lo potete mettere su quella mensoletta lì.

#9) LIARS
Mess

[Mute]

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I Liars fanno quello che vogliono.

Quest’anno fanno un esperimento di elettronica cupa come neanche the Knife e così ipnotica da finire su questa lista contro il mio volere.

#8) ESSENTIAL MACHINE
Underneath The Earth

[Silver Seed]

Album piccolo piccolo tenero tenero firmato da una famigliola di Greensburg, Pennsylvania.

Ho guardato delle foto: anche il posto sembra carino.

#7) ALEXIS TAYLOR
Await Barbarians

[Domino]

Alexis Taylor ha una bella voce (che avete sentito negli Hot Chip) per cui anche se canticchia delle cose su un arpeggio fatto con il synth in modalità  random a me piace.

#6) DAMON ALBARN
Everyday Robots

[Warner/XL]
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Anche Damon Albarn ha una bella voce però mi annoia un po’ quando canticchia con l’ukulele e un coro gospel dietro.

Qui dentro però c’è anche molto altro, e quel molto altro fa perdonare tutte le cose che non mi piacciono perchè mi piacciono più di quelle che non mi piacciono.

#5) ADULT JAZZ
Gist Is
[Spare Thought]

Discone sperimentale dal Regno Unito.

Tra i Dirty Projector e gli Alt-J ma molto meno interessati alla forma-canzone. Con risultati a volte molto interessanti a volte un po’ dispersivi. Vale il discorso di sopra insomma.

#4) VEIVECURA
Goodmorning Utopia

[La Vigna]

Questo è un bellissimo album dall’inizio alla fine.

Non è più in alto nella classifica perchè si sente tanto e a volte troppo l’influenza di Sufjan Stevens e Sigur Rós. Però è davvero bello. E viene dalla Sicilia. Anche la Sicilia è molto bella.

#3) RED CABIN
Right This Way

[Gadsen]

Red Cabin è il progetto solista di un certo Jonathan Foster.

Il disco, che potete trovare tutto sul suo Bandcamp, è un insieme di canzoni perfette che amalgama la spensieratezza degli Shins, la malinconia del Beck di “Mutations”, un po’ di psichedelia alla Gorky’s Zygotic Mynci e qualche follia ritmica à  la Tim Exile. .

Dall’iniziale “Fellow Man”, passando per la struggente ballata “Broken Wave”, fino alla delicatezza pianistica di “You and Your Sister”, un’armonia che lascia inermi e esterrefatti.

#2) SISYPHUS
Sisyphus
[Ashmatic Kitty]

Sisyphus è il progettone di Serengeti, Son Lux e Sufjan Stevens.

Miscuglio perfetto delle qualità  di ognuno di loro in 11 pezzi incredibili. Ciao lo vado a riascoltare.

#1) METRONOMY
Love Letters

[Because Music]

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Il vino che invecchiando migliora è come i Metronomy. Se con “The English Riviera” ci avevano fatto capire quale sarebbe stata la direzione del gruppo con Love Letters ci fanno accomodare in un salotto di nuvolette rosa bambagiate e ci fanno vivere il sogno.

Poi vincono anche grazie a un live perfetto per una trasmissione tv anni ’70 e una manciata di video al cui apice brilla quello di “The Upsetter”.
Tutto meraviglioso.