“Chasing Yesterday” non poteva essere un titolo migliore.
Sì perchè il signor Noel Gallagher esordisce per la prima volta nella veste di produttore con un disco dal sapore pioneristico di fine anni ottanta e inizio novanta.
Non è un caso dunque ritrovare in alcune tracks l’amico Johnny Marr, e non è nemmeno accidentale che l’apertura ”Riverman” alloggi a tutti gli effetti dentro un revival da ballata sullo stile Oasis (e nello specifico ”Wonderwall”). Anche quando si percepiscono i sax e l’atmosfera sembra farsi più dreamy, la sensazione è la stessa che si avrebbe entrando in uno studio di Abbey Road negli anni ’70 mentre i Pink Floyd registrano ”Shine On You Crazy Diamond”. Suggestivo certo, ma anche logoro.
“The Girl With X-Ray Eyes” e “Lock All The Doors” sembrano scritte con un entusiasmo glam-rock che il rock contemporaneo ha abbandonato da molto tempo ormai: gli Oasis non sono più quelli di una volta, dice Noel, e allora perchè tentare di emulare qualcosa che non è mai stato nello stile Oasis? Forse è soltanto una maschera da Gallagher, perchè anche ”The Dying Of The Light” sembra essere coverizzare un altro brit-man, Kelly Jones e i suoi Stereophonics.
“The Mexican” cerca di ancorarsi a riff hard rock, mentre “The Ballad of Mighty I”, dalle strutture smithsiane comunica la fine dell’album. Ci sarebbero altre quattro canzoni che riultano però superflue per la valutazione dell’intero disco.
Da un punto di vista meramente sonoro, l’album è ben realizzato: tuttavia a poco serve, spesso, che il suono sia qualitativamente superiore, visto che in questo caso Gallagher non influenzerà qualche band contemporanea. Sono presenti troppi pochi elementi che si dissociano da una visione semplicemente autobiografica, e questo è un macigno che ”Chasing Yesterday” si porta dietro. Forse Noel, come tutti, ha avuto bisogno di rimarcare le sue origini, consegnandoci però una restaurazione sbilenca e senza geometrie lucide. è un disco che in fondo non aggiunge niente di nuovo a quello che sappiamo già sul mondo, sul brit-pop e sui Gallagher: si ha di fronte un passo indietro mascherato.
Credit Foto: Mitch Ikeda