Parlando di “Lonesterdam”, precedente testimonianza discografica del progetto Sophie Lillienne, avevamo citato Bristol e il trip-hop, coordinate tutt’ora valide, definendo così l’opera un gioiellino fuori dal tempo.
A due anni di distanza da quel lavoro, Marco Vezzonato torna con un nuovo album, “The Fragile Idea”, continuando il percorso iniziato ormai un lustro fa: sempre Bristol viene scelta come patria adottiva (e le viene pure dedicata la bella e industriale “No Angels in Bristol”), ma questa volta mancano quasi completamente i ricordi più black (siano essi dub o soul) in favore di un sound algido e disturbante, elettronico e glaciale, più vicino ai Massive Attack di “Mezzanine” che di “Blue Lines”.
Il risultato è un disco ostico, a tratti anche pesante, capace però di colpire con forza l’ascoltatore e regalare momenti di grande musica: la ricetta che tanto ci aveva fatto apprezzare “Lonesterdam” è stata leggermente modificata, ma Sophie Lillienne si conferma un artista con una visione forte e coerente.