Il nuovo disco dei My Morning Jacket è come una ragazza che a prima vista ti mette al tappeto con la sua bellezza. “Believe (Nobody Knows)” somiglia d un paio di occhi perfetti e profondi, capaci di illuminare le notti più scure e capovolgere le stagioni. E’ pura delicatezza pop, fragile come cristallo e allo stesso tempo di una solida bellezza impossibile da scalfire. E’ il manifesto di un disco che dopo qualche ascolto si rivela molto di più di un perfetto esercizio pop, tenendoci per mano e mostrandoci una band capace di coniugare armonie celestiali, folk, alt-country à la Wilco e psichedelia con richiami forti ai Flaming Lips più accessibili.
Ok, questo pezzo potrebbe aprirsi e chiudere col primo paragrafo, avrei già detto tutto senza dare i giusti meriti ad un disco che al primo impatto può sembrare un buon lavoro e niente più, ma che dopo una mezza manciata di ascolti raddrizza gli umori e satura l’aria di melodie di rara bellezza. C’è una costruzione maniacale di ogni passaggio, niente è lasciato al caso pur non mettendo in scena un’opera costruita a tavolino o in qualche modo forzata. E’ un percorso fastto di piccole curve e salite accennate, che sa alternare facile melodia di alta qualità a deviazioni più astratte sempre contenute in un approccio pop che trasuda da ogni singola nota.
Il disco della maturità per una band che non ne ha mai sbagliato uno, capace coniugare esperienza sul campo, ispirazione, sentimenti e anche un istinto mai del tutto trasfigurato dal lavoro in studio. I My Morning Jacket vincono tutta la posta in palio e generosamente ci lasciano tra le mani una doppia manciata (più bonus nell’edizione deluxe) di ottimi brani da consumare avidamente nei mesi a venire.