Dismessi i panni di tuttofare sia negli Hurray for the Riff Raff che nei Dark Dark Dark, Walt McClements ritorna a vestire i panni di Lonesome Leash, progetto solista dove suona del folk, velatamente rustico e predicatorio.
Dopo il debutto del 2013 con “I Am No Captain” e l’uscita dell’Ep “One Foot in Front of the Other” a distanza di pochi mesi, questo autunno presenta il suo secondo full-length dal titolo “Precious Futures”, dove sono raccolti sette brani di matrice folk, ma capaci di spaziare dal pop allo spiritual.
L’intera durata del disco è un continuo intreccio di tempi e controtempi dettati dalla fisarmonica, nel tipico stile del folk rurale, dove irrompono colpi di grancassa e parti di tromba, come nella prima traccia dal titolo “Momentum”, dove a tutto questo si aggiunge il canto carico di speranza di Lonesome Leash; l’album prosegue con continui sussulti come in “Home Was A Feeling” e “See What You Say”, dove il timbro trasparente di McClements – in realtà più consono ad accompagnamenti canori, che come voce solista – sembra quasi un grido, per poi acquietarsi nella preghiera finale di “Litany”.
“Precious Futures” è un disco che non ha pretese, ma vuole essere l’ennesima dimostrazione che chi suona in una – o più – band, ha il bisogno e la voglia di esprimere il proprio vissuto, la propria spiritualità in prima persona, come segno di liberazione, riscatto e mero appagamento personale.