Il duo dei Dumbo Gets Mad “traffica” la propria musica tra Reggio Emilia e Los Angeles, ed è un “sonar” intraprendente che filtra soul, amnioticità spacey, elettronica cool e armoniche jazzly nello stesso istante che gli si da aria, e Thank You Neil è il prodotto di questa “navigazione” sensoriale, altamente multistrato.
Dedicati a Neil Degrasse Tyson divulgatore tv di cosmologia e astrofisica, noto soprattutto per aver riproposto la serie “Cosmos: A Spacetime Odissey” di Carl Sagan, i dodici brani che volano nella tracklist si attaccano in testa come una istantanea, un flash sognante e “fantascientifico” che travalica la realtà intesa come terreno tangibile, musiche e radenti tra gli anni Sessanta e Settanta, quelli presi in prestito da allucinazioni e letture su letture di Urania e similari e che ora rivengono a galla tanto da scoperchiarci ricordi messi a tacere dagli anni.
Disco ben fatto, architettato a dovere e con le ali, il frizzantino Motowns style “Youniverse”, il soulness raffinato “Quasar”, le nebulose gassose di “Andromedian girl”, “Cosmic bloom” e la sinuosità tonda e liquida di “Haters paradise”, garantiscono un proseguo d’ascolto ottimale, specie per chi intende che la gravità è solo una forma dannata di costrizione.