Arriva l’urlo selvaggio e sguaiato delle punkers Nots, quartetto all female di Memphis alle quali qualsiasi forma di melodia “a modo” crea urticaria, una specie sonora dedita alle L7 d’antan e che con questa riedizione dell’album We are nots, uscito nel 2014 e ora rifornito di due bonus track ““ seguitano a creare zizzania sonora verso orecchi in cerca di calma e tranquillità .
Charlotte Watson, Natalie Hoffmann, Alexandra Eastburn e Madison Farmer ““ queste le tre silfidi elettriche ““ ingaggiano un sound pieno a mille, distorsori e liriche deliranti che trasformano le undici tracce della list in dardi infuocati, un punk garage mitragliante e corale che lascia segni destabilizzanti del suo veloce passaggio stereo. Si punk ma anche strategie post-core, lontani Pere Ubo come punto cardinale e una simmetria tutta personale di lanciare i distorsori nel caos, favorendo anche quella filigrana noise ad intervenire nella massa totale, dentro il bailamme amperico del tutto.
“Decadance”, “Reactor”, “Get along” e “Static” ti bastonano, “White noise”, “Televangelist” e “Talk show” ci fanno la giunta.