Dopo dischi incentrati in prevalenza su un mix di Pixies, Arctic Monkeys et simila, gli americani Cage The Elephant ““ capitanati dall’istrionico Matt Shultz ““ tornano a calcare l’internazionalità  con Tell me I’m pretty, una ulteriore “modifica” all’assetto estetico della band, dieci brani che affondano ancor più in un pop contaminatissimo di refoli Brit, schegge garage, geometrie sbilanciate indie e quella febbrile urgenza di esserci ovunque e comunque, pregio che li innalza a formazione iper-hype al cubo.

I quattro del Kentucky, adulati negli States e Inghilterra ma disconosciuti ai più di casa nostra, sfornano un lavoro quasi “impressionistico” ottimamente rifinito e trasognante di melodie a stampo, Beatles qua e la “Sweetie little Jean”, “Too late to say goodbye”, “Trouble,” molleggiamenti beatnik “Cold cold cold”, “That’s right”, “Punchin’ bag”, praticamente una soluzione segmentata di colori che vanno a riassemblare lo spirito di fondo della formazione e a provare di riallacciare il fili con certi anni 60/70 visti dal versante “morbido” dell’elettricità .

C’è una leggera psichedelica in “Mess around” e la conferma di un insieme veramente trascinante e originale, che non teme confronti con altre realtà , sperando che da noi prima o poi questi Cage The Elephant dettino legge sonora!

Photo: Neil Krug