Assimilabile, ad un primo fugace ascolto, ai lavori della fiorente generazione di gruppi italiani che stanno spostando sempre più avanti l’asticella del rock alternativo nostrano, ibridandolo con il soul digitale (Dropp), con l’elettronica post-step (Il Pugile) o con la sampledelia più sperimentale (gli ultimi Niagara), il secondo album dei veneti Heathens, in uscita per la bolognese Irma Records, è in realtà un’opera più sfaccettata, capace di esprimere al meglio il percorso ed i progressi del quartetto dall’esordio del 2012 ad oggi.
Aperto dal dub industriale di “Empty House”, il nuovo “Alpha” è un disco dai riferimenti più ampi: al generale mood industriale e dark si sommano influenze trip-hop e ritmi idm, riverberi nineties ed una voce che spesso ricorda il Nick Cave più tormentato. Il risultato è un suono che sembra trovare un inedito anello di congiunzione tra i gruppi contemporanei sopra citati e storiche band come Massive Attack, Nine Inch Nails e Leftfield.
Proprio queste ultime influenze sovente minano l’originalità di un progetto altrimenti validissimo: straconsigliato agli amanti di atmosfere dark ed electro, questo sophomore-album degli Heathens è testimonianza preziosa dello sviluppo e della maturazione della band feltrina.