Al quarto disco, il duo newyorkese Psychic Ills ( la bella Elizabeth Hart e Tres Warren), aggiungono etti di espressività in più al loro già “agiato” sound psich pop e rinforzano pure la tracklist con ben 14 tracce a ribadire che volare è una attività che ognuno può intraprendere con il solo brevetto della libertà interiore. Ed è spudoratamente vero!
“Inner Journey Out”, ovvero un bel pezzo di cielo che cade in terra, una porzione di bellezza indie che tra trombe, ballate aperte e grani di intimità accarezzevole, lontani organi Seventeies, un cantato ovattato e bluesy, chitarre in tremolo e tanta, ma tanta voglia di essere “altrove” prende immediatamente tutto lo spazio tra chi ascolta e lo stereo che lo diffonde, un’onda mitigata anche da echi psichedelici che ti fa innamorare subito perdutamente.
Con certi Brian Jonestown Massacre e Spacemen3 da qualche parte della loro immaginazione, gli Psychic Ills – insieme a Peter Kember, Jason Pierce e la collaborazione vocale qua e la di Hope Sandoval ““ riescono ne loro intento di far ascoltare un buon lavoro di squadra, curato, raffinato e “drogato” quanto vogliamo, e a testimoniarlo la strumentale Hazel green, la magia tonda di “Ra wah wah”, l’eco tribale “New mantra” e il blues trascinato di “Coca-Cola blues”, piccolo diamantino solitario che non fa altro che aggiungere un altro pugno di stordimento in surplus. Disco perfetto per viaggi introspettivi.