Scoprire un gruppo assistendo ad un suo concerto è un po’ come fare sesso con uno sconosciuto, l’eccitazione mista a quella sottile sensazione di aver fatto qualcosa di proibito è più o meno la stessa(tolto ovviamente il rischio di contrarre malattie veneree), ed è proprio così che mi sono sentito quando in una lontana estate di tanti anni fa ho incontrato una folle band con un nome strano, proveniente nientepopodimeno che dal Belgio.

Sul finire dello scorso secolo non era così normale collegare il Belgio al rock, ma forse nemmeno nel paese della cioccolata e delle patatine fritte associavano un certo tipo di musica a noi italiani, però mai mi sarei aspettato di ascoltare qualcosa che non avevo mai sentito prima, per lo meno non tutto insieme; Quello che infatti mi si presentò fu uno spettacolo assolutamente fuori di testa, quasi schizofrenico nel centrifugare rock, jazz malato, pop destrutturato- smontato e rimontato al contrario- spettacoli circensi, chitarre violentate, urla e violini.
Naturalmente cercai immediatamente i dischi del gruppo, partendo da quel’ “Ideal Crash” ancora fresco di stampa, lavoro che era riuscito nel complicato compito di “normalizzare” il sound a tratti caotico della band, questo però senza minimamente intaccare la loro creatività , passando poi velocemente a “Worst case scenario”, il capolavoro universalmente riconosciuto dei dEUS.
Tralasciando il puro divertissement dell’EP “My sister is my clock” arrivai finalmente al Bar Sotto Il Mare, titolo che richiama una delle raccolte di racconti più divertenti del nostro Stefano Benni, un disco che forse rappresenta lo stile della band meglio dell’illustre predecessore.

Un difetto? Forse uno, quello di non presentare un singolo epocale come “Suds & Soda”, per il resto “IABUTS” è un lavoro complesso, notturno, ossessivo, che vive di schegge impazzite che a tratti respingono l’ascoltatore per poi attrarlo di nuovo, in un saliscendi emozionale quasi fisico.
Se vogliamo scomodare qualche nome per rendere maggiormente l’idea dobbiamo chiamare in causa il Beck degli inizi (“Feel on the floor man”), i Massive Attack (l’angoscia maniacale di “Theme from turnpike”), i Belle & Sebastian tossici di “Little Arithmetics”, il rumorismo di Tom Waits (“A shocking lack thereof”), fino al Randy Newman ebbro di “Supermarket song”, tutti brani che riflettono le numerose influenze assimilate nel corso degli anni dell’ensemble capitanato da Tom Barman e che rendono perfettamente l’idea del magma sonoro che brucia silenzioso sotto le ceneri della loro musica, che nonostante questo gran numero di rimandi ad altro riesce sempre ad essere originale e piena di idee spesso geniali.
Ma come molte volte accade quando si solcano gli oceani i tesori più splendenti sono sepolti dove l’acqua è più profonda, giù, proprio sul fondale marino, dove se ci avviciniamo alla serranda aperta a metà  del bar sotto il mare possiamo sentire la malinconia jazz di “Nine Threads” (saccheggiata a piene mani dai Radiohead per la loro “Life in a glasshouse”), e soprattutto godere dello splendore di “Disappointed in the sun”, la pietra sfavillante che impreziosisce tutto il forziere, la cui melodia cresce lenta ma impetuosa, fino a quelle esplosioni tipiche del gruppo belga che hanno fatto la fortuna di tante loro composizioni.

C’è tempo per ringraziare per le rose (“For the roses”, che riprende i violini incalzanti di “Suds & Soda”) e per risalire velocemente verso la luce prima che l’ossigeno finisca: dopo questa lunga immersione però sappiate che vi ritroverete a far visita al Bar Sotto il Mare più spesso di quanto crediate, vi aspetto al bancone in compagnia dei dEUS per bere un bicchiere tutti insieme.

dEUS ““ “In A Bar, Under The Sea”
Data di pubblicazione: 14 settembre 1996
Tracce: 15
Lunghezza: 60:26
Etichetta: Bang!, Island Records
Produttore: Eric Drew Feldman

Tracklist:
1. I Don’t Mind What Ever Happens
2. Fell Off the Floor, Man
3. Opening Night
4. Theme from Turnpike
5. Little Arithmetics
6. Gimme the Heat
7. Serpentine
8. A Shocking Lack Thereof
9. Supermarketsong
10. Memory of a Festival
11. Guilty Pleasures
12. Nine Threads
13. Disappointed in the Sun
14. For the Roses
15. Wake Me Up Before I Sleep