Con una carriera che prosegue da ben sei anni e che non li ha mai visti fermarsi troppo a lungo, tra album e un’attività live sempre sostenuta, sarebbe sciocco continuare ad utilizzare l’aggettivo “sorprendente” per descrivere gli austriaci Elektro Guzzi, eppure è sempre una sorpresa l’ascolto dei tre viennesi perchè Bernhard Hammer, Jakob Schneidewind e Bernhard Breuer continuano meravigliosamente a proporre un personalissimo standard techno completamente strumentale, sempre più affiatato e coraggioso.
Se agli esordi il trio poteva destare infatti qualche piccola perplessità sulla durata e sulla varietà , sulle possibilità di evoluzione di un sound massiccio ma anche troppo spesso obbligato, il nuovo “Clones” scaccia definitivamente qualsiasi dubbio rimasto: con solamente chitarra, basso e batteria gli Elektro Guzzi ampliano la propria tavolozza, muovendo dalle consuete scansioni techno essenziali ma gommose per immergersi nella contemporaneità delle derive più ravey e tribali, per lasciare spazio ad un basso sempre più contagiosamente dub, per avventurarsi in psichedeliche ma rigorose cavalcate space-kraut.
Matematici ed implacabili, incredibilmente ispirati e sempre più audaci, gli Elektro Guzzi, al quinto album (fedelmente su Macro Recordings) trovano probabilmente il capolavoro, un disco rigoroso ma eclettico meritevole di numerosi ascolti.